Il ritorno della Politica

18 febbraio 2013
Si va alle elezioni in una situazione drammatica per tutti quelli che hanno perso il lavoro, per i giovani senza presente né tantomeno futuro, e, piú oltre, per le sorti del Paese, in bilico tra possibili avanzamenti e ritorni all´indietro. Si legge che il centro sinistra sia in buona posizione per affermarsi, anche se la grave crisi del MPS, lo sta mettendo in forte difficoltá. Chi credeva di essersi sbarazzato di Berlusconi, deve ricredersi. Infine Monti, che della brutta politica ha giá imparato l´essenziale: promesse demagogiche -si possono calare le tasse di un punto-, si puó correggere l´IMU -senza dire né come né quando-, un po di populismo -il mio non é un partito, e il mio nome non c´é, e poi invece c´é, e come se c´é!-, sono oltre la destra e la sinistra, -tradizionale strumento della destra-, io non avrei voluto ma in tanti hanno insistito, si spacció cosí anche il suo predecessore, non certo un modello di virtú e spirito di servizio.
Portatore non di idee. lui, Monti, ma di veritá: ricette ideologiche neoliberiste, per le quali lo Stato dovrebbe ritirarsi dalla scuola, dalla sanitá, dai servizi essenziali, lasciando alla spontaneitá del mercato il compito della crescita e di quel poco di giustizia sociale, ma poca per caritá, altrimenti si spaventano i Mercati! Ricette ovunque fallimentari, salvo che per la grande finanza e i soliti noti. Una destra piú dignitosa e presentabile di quella berlusconiana, ma pur sempre destra. Appoggiata da Partito popolare europeo, da Marchionne e dalle gerarchie Vaticane. Oltre che dai vecchi intramontabili democristaini come Casini, per il quale o il centrosinistra vince alla Camera e al Senato, oppure dovrebbe governare lui, che non vincerá da nessuna parte.
Il 24 febbraio, alle otto del mattino, voteró PD, augurandomi che la prossima primavera, che subito dopo verdeggerá sulle prime gemme del mio fico, sia davvero la primavera dell´annuncio di giornate nuove dopo la farsa tragica del berlusconismo: la primavera nella quale potremo dire che la pagina si é chiusa, che di loro -i fascisti di governo, i leghisti insofferenti dell´unitá del Paese, i servili coriferi del liberismo d´accatto- non vorremmo nemmeno piú parlare.
Mi auguro che per questo sogno di rinascita la Sinistra sappia finalmente, muoversi in questa campagna elettorale come un solo gruppo, come i ´serventi´ di una testuggine, che insieme concorrono -ognuno con le proprie braccia e con il proprio vigore- a percuotere il portone ferrato, e infine scardinarlo.
Sappiamo tutti quanti quanto male, in passato ci siamo fatti, quale sventura abbia prodotto la difesa dell´orto dei nostri ideologismi, dallo strabismo tragico che concorse ad aprire la strada al fascismo fino alle rotture dell´altro ieri, quando la ´purezza´ di ogni e separata ´pura Sinistra´ apri autostrade a Berlusconi.
Per questa cecitá, ci sono stati momenti nei quali l´avversario non era la Destra, bensí il miltante dell´altra Sinistra, diversa dalla nostra, e tuttavia cosí prossima d´aver condotto insieme mille battaglie, nella fraterna condivisone di un progetto.
Non ripetiamo lo stesso errore, non permettiamo che si mostri a nessuno dei nostri potenziali elettori il volto di una Sinistra sfigurata dalle crepe, come di chi sia incapace di comprendere che il governo del Paese non sopporta le smorfie di una sciocca contesa.
Voteró PD. Lo faró perché ha presentato quattro emigrati, tra cui Cecile Kyenge. So benissimo che potrei votare per altra compagine di Sinistra, in virtú della condivisone con gran parte delle idee che la distinguono.
Lo faró senza mai pronunciare una parola -anche una sola parola- contro un qualsiasi altra compagine di Sinistra, sentiró le mie mani vicinissime a quelle altre che con la sua spingono la testuggine contro il solo nostro unico avversario, perché si apra la porta che dá sulla primavera. Meschini e senza morale, e anzi ciechi, i ´puri´ che, pur senza volerlo, si faranno complici di un´altro inverno.
Antonio Vermigli
N.B. A proposito del MPS: in Toscana, tutti sanno chi é Mussari, l´avvocato calabrese naturalizzato senese, che spendendo sapientemente la notizia ´mai ufficiale´ dell´alto patronato di Massimo DÁlema, scala la Fondazione, poi prende direttamente le redini, sempre legatissimo al segretario del PD locale, e poi sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi.
Ceccuzzi sbambetta il fratello di Alberto Monaci, margherita, attuale presidente del Consiglio regionale, Alfredo. Il quale correva per diventare presidente della Fondazione MPS. Conseguenza: Alfredo, consigliere comunale, insieme ad altri sette consiglieri non vota il bilancio, Ceccuzzi si dimette da sindaco. Si va ad elezioni anticipate.
Ricordo che Ceccuzzi, vince le primarie ed é candidato alla Camera, Alfredo Monaci, passa con Monti.
Il PD regionale é in grande subbuglio, si chiede la testa del segretario. Manciulli, di fede dalemiana, il quale approfitta delle elezioni, e, viene inserito nel listino, dopo che anche al ballottaggio, in Toscana aveva di nuovo stra-vinto Renzi. I senesi adesso, visto l´andazzo voteranno PD? Riuscirá Bersani a togliere dalla lista Ceccuzzi?
Ricordo che da almeno 10 anni, a Siena il potere é in mano alla triplice C= Cenni-Ceccherini e Ceccuzzi,. sindaco, presidente della Provincia e presidente FondazioneMPS. I padroni del MPS.
La speranza é che in Toscana il PD: ´speriamo che me la cavi´.

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