I vescovi brasiliani contro semi OGM e acqua privata

Il Consiglio Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) discute ed approva un documento importante sulla questione agraria brasiliana 
Dal 30 aprile al 9 maggio, 2014, tutti i vescovi della Chiesa cattolica brasiliana si sono riuniti nella città di Aparecida, Sao Paulo, per la loro Assemblea annuale, e hanno analizzato ed approvato un documento importante sulla questione agraria brasiliana.
Il documento è il risultato dell’elaborazione degli ultimi cinque anni, e fa un’analisi della realtà attuale, riflettendo sulle sfide e proponendo alternative ai temi trattati, partendo dalla dottrina sociale della Chiesa.
Il documento, approvato all’unanimità, è di 44 pagine e sarà presto a disposizione del pubblico.

In esso è presente una forte condanna da parte dei vescovi brasiliani dell’uso dei semi transgenici, del controllo oligopolistico che i grandi gruppi economici stanno facendo degli alimenti, trasformandoli in meri oggetti di massimo profitto. E’ presente anche una condanna del governo, per il fatto di non limitare la proprietà privata delle risorse idriche del paese.
Di seguito alcuni estratti del documento su questi aspetti.

ESTRATTI DAL DOCUMENTO DELLA CHIESA SULLA QUESTIONE AGRARI BRASILIANA ALL’INIZIO DEL SECOLO XXI.
178. Che il potere pubblico garantisca incentivi economici a chi preserva la natura, in particolare la foresta amazzonica e il Cerrado. La lotta dei piccoli agricoltori per la conservazione ambientale dovrebbe essere riconosciuta e ricompensata per il servizio che fanno a tutta l’umanità.

179. Anche se è stato adottata una legge sulla biosicurezza, è un nostro dovere pastorale di continuare a manifestare contro la semina e la vendita di sementi geneticamente modificate.
Sono molto precari gli studi conclusivi sui rischi per la salute umana e gli effetti collaterali sulla biodiversità delle specie correlati alle sementi transgeniche. 182. Abbiamo timore che le grandi imprese, il cui obiettivo primario è il profitto, controllino il grano. Si tratta di una vera e propria minaccia alla sovranità e alla sicurezza alimentare dei popoli, perché crea dipendenza dei produttori e progressiva esclusione dei più poveri.

183. E’ inaccettabile l’atteggiamento del governo brasiliano che si rifiuta di riconoscere il diritto all’acqua come un diritto fondamentale della persona umana. I diritti umani non possono essere soggetti alle pressioni politiche o di aziende interessate a trasformare l’acqua in una merce.

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