Fora Temer, anche se è tardi – João Pedro Stédile

Per la rivista  Caros Amigos,  31 agosto 2016

Il golpe parlamentare/giudiziario/mediatico si è consumato dopo lunghe puntate di una telenovela di cui già si conosceva la conclusione, poichè la maggioranza degli attori aveva ricevuto in anticipo, per esercitarsi, quel preciso copione.

Il problema non era di DILMA, che si è sforzata perfino di adottare l’aggiustamento fiscale voluto dalla Borghesia e ha consegnato la politica economica alla banca Bradesco nel 2015. Non c’è stato crimine, alla fine anche il Signor Temer ha firmato decreti di pedalate fiscali e così 17 governatori, tra questi il relatore sr. Anastasia.  Nessuno di loro è stato punito.

La farsa è stata così grande che non hanno avuto il coraggio di toglierle i diritti politici. Le hanno solo rubato il mandato.

La borghesia aveva soltanto bisogno di un governo totalmente suo, per potere realizzare il suo piano neoliberista e così recuperare i suoi profitti e la sua accumulazione di capitale, di fronte alla grave crisi economica che viviamo, qui in Brasile, in America Latina e in tutto il mondo. Ossia, devono gettare sulle spalle del popolo, il peso della crisi. E per questo è necessario avere il controllo assoluto di tutti i poteri della Repubblica: esecutivo, legislativo, giudiziario e mediatico.

Ora, spetterà alle forze popolari, nelle loro più differenti espressioni, nei partiti, nei movimenti popolari, nelle chiese, tra gli intellettuali, gli artisti e nei mezzi di comunicazione analizzare i propri errori, correggerli e continuare fermi, uniti per affrontare le prossime battaglie che saranno tanto importanti quanto la battaglia contro il golpe.

La battaglia del prossimo futuro sarà difendere i diritti sociali e dei lavoratori, di fronte alla valanga neoliberista che si diffonderà dal congresso, con l’eliminazione di tutti i diritti conquistati nell’ultimo secolo!

Poi, senza seguire un ordine cronologico, c’è la battaglia per la difesa delle risorse naturali che la borghesia vuole privatizzare, per recuperare il suo livello di accumulazione, come il petrolio del  pre-sal, le terre, la biodiversità, i minerali, l’acqua ecc.

Avremo la battaglia per garantire le risorse pubbliche, le nostre tasse, perchè siano destinate alle necessità della popolazione, e quindi alla sanità (vogliono smontare il SUS), all’educazione, alle abitazioni popolari, alla riforma agraria.

Non possiamo tacere di fronte alle denunce dell’operazione Lava-Jato, che incriminano il vice-presidente impostore e vari ministri. Dobbiamo esigere la giusta punizione di questi dirigenti di PSDB, DEM,  PP,  e PMDB, che ora  sono tranquilli, come se non avessero responsabilità e si nascondono dietro l’evidente persecuzione ai soli dirigenti del PT.

Dobbiamo rovesciare questo governo golpista. Non ha nessuna legittimità. Non è stato eletto dal popolo. Molti senatori, che lo hanno scelto, rispondono a processi di corruzione e di ogni tipo. Il programma che sta adottando, di attacco ai diritti del popolo, non è stato scelto nelle urne. Per questo FORA TEMER è una necessità per ricomporre il processo democratico brasiliano.

E la maggiore di tutte le battaglie: lotteremo per cambiamenti nel sistema politico del paese, con una riforma politica e dei mezzi di comunicazione che può realizzarsi solo attraverso un’assemblea nazionale costituente esclusiva. Tutte queste battaglie esigono lotte di massa e grandi mobilitazioni popolari. L’uscita più rapida che le strade possono conquistare è esigere la realizzazione di un plebiscito popolare, che restituisca al popolo il diritto di decidere, sul pré-sal, sulla anticipazione delle elezioni, sulla convocazione di un’assemblea costituente.

Molte lotte ci aspettano. Ai golpisti, resta solo lo scherno che il secchio dell’immondizia della storia gli ha riservato.

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