I delfini argentati – Rosinalda Corrêa da Silva Simoni

RUBRICA/Racconti dalle americhe

Quando crediamo tutto è possibile, il volo è più tranquillo, le notti sono più illuminate e le acque, ah le acque, loro ci portano sempre dove vogliamo. Infatti, chi fa soffiare il vento siamo noi, con il nostro desiderio di arrivare.

Ed è stato questo desiderio a portare i nostri amici Yagan e Uaia fino alla Terra del Fuoco e, giunti là, all’incontro con la grande madre Haúsi che tanto insegnò ai nostri amici sul suo popolo, gli Yamana, e sul mondo. Spinti dalle storie di Haúsi, Yagan e Uaia si imbarcarono in una nuova avventura in direzione della terra dei pinguini.

A bordo di una piccola barca, uscirono in mare prima del sole, per evitare le grandi maree, e furono seguiti per molto tempo dai delfini argentati, con i loro giochi di salti e acrobazie, e che al sorgere del sole brillavano tanto da accecarli. Mentre la barca proseguiva, guidata dal vento dei pensieri, Yagan e Uaia ricordavano l’ultima storia raccontata dalla grande madre. I nostri amici avevano già navigato molto quando scese la notte ma ancora non c’era segnale di terra. Solo una fascia scura all’orizzonte si approssimava, e loro pensarono che fosse la costa dei pinguini descritta in tanti racconti. Di notte furono contemplati da una luna senza uguali, c’erano momenti in cui non riuscivano a separare il mare dalla luna, la luna dal mare, e quella visione portava molta pace, tanto che i due si addormentarono alla luce della luna e del fuoco che sempre ardeva dentro la barca. Era tutto molto magico. Fino a che… Fino a che il silenzio non fu interrotto da un ronzio che divenne rombo. Sembrava il vento soffiando e il mare rispondendo, allo stesso tempo. Afuááááááááá, Afuáááááááááá!!!!!

Questo rumore fu seguito da una grande onda e, prima che Yagan e Uaia riuscissero a mettersi in piedi, la barca si rovesciò e loro caddero in quell’acqua gelida, ma così gelida che sembrava tagliasse la pelle. Le giubbe di pelle di guanaco si inzupparono di acqua, divennero all’improvviso pesanti e, benché i due fossero riusciti a tenersi per mano, non riuscirono a mantenersi a galla e vennero come risucchiati dentro il mare per il peso del vestiario e dell’acqua.

Quelle acque che avevano tanto affascinato i nostri amici ora parevano capaci di imprigionarli per sempre.

I loro pensieri, che già si volgevano al grande passaggio, furono interrotti da un suono che ricordava un canto e che in breve divenne assordante, anche per il fatto che lo ascoltavano dentro l’acqua. Percepirono allora che quello era il suono che stavano udendo prima che la barca si rovesciasse e capirono che quella fascia scura che stavano avvistando da lontano non era la terra, bensì un branco di balene franche australi, e il suono il loro richiamo.

Le balene passano per quei mari gelidi con i loro cuccioli, belli e dolci ma già così grossi da riuscire, mentre giocano fra di loro, a danneggiare e rovesciare le piccole imbarcazioni che incrociano il loro cammino festoso di cuccioli giganti.

Ma Yagan e Uaia, anche se adesso avevano capito cosa era successo, stavano affondando sempre di più e pensarono, di nuovo, a tutto quello che avevano visto e vissuto in quelle terre dure, fredde ma così magiche. Nelle loro menti vollero che il ricordo con cui lasciare questo mondo fosse quello dei brillanti delfini argentati, e così si addormentarono.

Ma ecco che la magia, ancora una volta, accadde.

Lo scuro delle acque lasciò piano piano il posto ad un brillio argentato. Erano i delfini!

I delfini hanno il naso molto lungo e sottile, ed è grazie a questo che riuscirono a salvare i nostri amici: i delfini collocarono la punta del naso dentro le giubbe inzuppate e tirarono verso l’alto, nuotando fino a giungere in superficie. Poi i delfini nuotarono e nuotarono, fino ad arrivare alla costa, e lasciarono Yagan e Uaia sulla spiaggia, ancora addormentati.

Più tardi il sole apparve, i nostri amici avventurieri sentirono un piacevole calore sul viso e, aprendo gli occhi, si videro circondati da una miriade di pinguini che li guardavano da vicino come se volessero dare il loro benvenuto.

Ce l’avevano fatta, erano nella terra dei pinguini! Che creature carine e dolci! Ce n’erano di grandi, piccoli, scuri, argentati, gialli e perfino uno, molto grosso, con una specie di ciuffo rosso.

I nostri amici si sentivano ormai a casa nella terra degli Yamana, e là avrebbero vissuto per molti anni. Ma adesso era il momento di apprendere ancora cose nuove, convivendo con i pinguini nel quotidiano di quel paradiso naturale.

Quanto ai delfini argentati, essi arrivavano tutte le mattine, per nuotare un poco vicino ai nostri amici. E Yagan e Uaia erano felici e orgogliosi per il privilegio di essere stati salvati dai delfini, le creature magiche della Terra del Fuoco.

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