Rimbaud – di Erri De Luca

erri De Luca

Oisive jeunesse

à tout asservie

par délicatesse

j’ai perdu ma vie.

Oziosa giovinezza

a tutto sottomessa

per delicatezza

persi la vita mia.

In questo rammarico di Rimbaud si pronuncia il dubbio che accompagna l’eta più celebrata, alla quale perciò si chiede molto.

Sto facendo la cosa giusta adeguandomi a selezioni truccate, compromessi, regole che arrivano a decidere perfino del mio abbigliamento?

Jeunesse à tout asservie: si presenta così la percezione di un asservimento, una sottomissione senza che si manifesti un’esplicita tirannia. Puoi sempre sottrarti, ma comporta un esilio interno, un’esclusione dai ranghi degli ammessi.

La mia generazione si sottrasse all’inquadramento, si accampò fuori del recinto, tagliando i ponti del ritorno indietro.

Par délicatesse j’ai perdu ma vie: senza conoscere il verso di Rimbaud ognuno diventa suo coetaneo nel periodo delle proprie scelte.

La mia generazione scelse il contrario della delicatezza. Praticò l’attrito e l’urto.

A distanza di decenni i versi di Rimbaud fanno ripensare ai conti con se stessi.

Fu sufficiente la ribellione per scansare il sentimento di perdita del tempo della propria vita?

Quando in qualche piazza, a un funerale, in qualche associazione di volontariato incontro uno di allora, ci si scambia un saluto con gli occhi.

È più o meno la risposta a Rimbaud. Poi la cronaca informa che bastano tre giudici repubblicani a cancellare l’aborto per le donne povere e si torna a vedere il mondo sotto la specie della sottomissione.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.