Diario del meticcio - a cura di Mario Lancisi

La voce del “giullare”
Ernesto Balducci. Uno dei miei maestri di vita è stato padre Ernesto Balducci. A lui devo, tra l’altro, una frase che ho sempre davanti quando devo fare scelte politiche.
Le strade, mi disse una volta, le può costruire bene sia un governo di destra che di sinistra. La vera differenza deve consistere nella questione morale.
Comunque si giudichi il governo Berlusconi, i suoi valori e la sua condotta di vita sono alternativi alla mia. Non mi scandalizzo per i suoi atti di governo, ma per le sue notti ad Arcore, sì. Chi ha un ruolo pubblico deve sapere che il privato è politica.
Questo vale anche per noi giornalisti. La credibilità morale viene prima di tutto.
Tutto questo significa essere anti-berlusconiani? Io non sono anti nulla. Io sogno un mondo in cui nessuno è anti, ma a favore di pensieri, gesti e azioni che servano a costruire un mondo migliore. 29-1-2011

Le suore di Pistoia
“Dove sono gli uomini? Dove sono i maschi?”. Una domanda, quella di suor Rita Giaretta, religiosa casertana delle Orsoline, che con la sua lettera aperta da qualche giorno è presente sul sito della diocesi di Pistoia (www.diocesipistoia.it) nella sezione blog con la possibilità di esprimere valutazioni.
Fra le prime risposte quella della scrittrice Mariangela Maraviglia (“Come si è potuto non capire che il disastro antropologico ha radici e nutrimento in questa cultura promossa dalle televisioni?”) e la risposta di Piero Pierattini, direttore dell’ufficio che nella diocesi toscana si occupa di tematiche legate alla famiglia (“E’ l’ora di alzare una voce decisa, chiara, suonante”)
Nel suo forte appello, la religiosa -molto impegnata nella difesa della dignità femminile contro ogni tipo di sfruttamento- lamenta che siano poche le voci maschili (“anche di credenti”) che in questi giorni di stretta attualità sulle vicende legate al caso Ruby “si alzano chiare e forti”. Evidenzia, suor Rita, il rischio di “troppa omertà, nascosta compiacenza, forse sottile invidia” e si chiede se “dentro a questo mondo maschile” non ci sia “un grande bisogno di liberazione”.
Nel blog sul sito della diocesi, curato dall’ufficio per le Comunicazioni Sociali, è riportata anche la lettera aperta di un’altra suora, suor Eugenia Bonetti, che nell’Unione fra le Superiori Maggiori italiane ha l’incarico di seguire l’ufficio “tratta e minori”.
Annunciando l’adesione alla manifestazione del 13 febbraio “per rivendicare dignità, rispetto, lotta alla violenza e per difendere il valore della nostra dignità”, suor Eugenia denuncia il fatto che “non ci rendiamo conto che una prostituzione del corpo e dell’immagine della donna è diventata ormai parte integrante nei nostri programmi e notizie televisive, alla portata di tutti. Questo educa allo sfruttamento, al sopruso, al piacere, al potere, senza alcuna preoccupazione delle dolorose conseguenze sui nostri giovani che vi vedono modelli da imitare”. 1-2-2011

Nino
Stamani al funerale, a Livorno, di Nino Sofia, mio ex condirettore, mi sono affollate alla mente e al cuore tanti ricordi di una vita professionale in comune, ma non di questo dirò (sono ricordi importanti per me, non per chi legge). Ho fatto anche una riflessione sul mestiere di cronista in cui Nino eccelleva. Aveva iniziato come cronista di mafia, nella sua Palermo. Nessuno l’ha mai visto in tv, come i Sallusti, i Belpietro ecc., che appena parlano sai già per chi tifano. Nino, come migliaia di cronisti, sgobbava con umiltà, cercando i fatti e raccontandoli per quello che erano, non per quello che avrebbero voluto i padroni e i politici. Un cronista indipendente, onesto, laborioso, eccellente.
Il giornalismo di questo ha bisogno. Di cronisti alla Nino. Che non piegano i fatti a seconda di dove tiri il vento. Che quando scrivono o parlano non espongono tesi, ma racconti, fatti. Con umiltà e quel senso artigianale della notizia che è il timbro dei grandi giornalisti. Che come un vecchio adagio sanno separare le (proprie) opinioni dai fatti. 9-2-2011

Non processate Berlusconi
Ieri sera, al Tg7, ho visto un gruppo di manifestanti del Pdl, guidato dalla Santachè, inveire fuori del palazzo di giustizia contro i pm del caso Berlusconi. E ho provato a mettermi nei panni di quei pm. Difronte ad un’ipotesi di reato cosa avrebbero dovuto fare? Chiudere gli occhi? Si chiede questo: che i presunti reati del premier non siano giudicati? Che il premier è oltre e fuori la legge?
Non capisco. Gli stessi che ad un poverocristo che ruba un etto di acciughe lo manderebbero in galera a vita poi diventano clementi con i potenti.
Non capisco. Perché i pm sono una parte del processo. Gli accusatori. Poi ci sono gli avvocati. E i giudici. Siamo ancora all’accusa. Aspetti e speri Berlusconi. E i suoi adepti rispettino la giustizia e i magistrati. 12-2-2011

Salvati dalle donne
Firenze inondata di donne e uomini come mai si era visto. Festa di popolo per difendere la dignità delle donne offese dal presidente del Consiglio. Prima se ne va a casa e prima tornerà il sole in questo Paese salvato dalle donne. 13-2-2011

La rivincita delle donne
Dopo l’onda rosa di domenica, ecco che un gip donna, Cristina Di Censo, nata a Piombino e pratese di famiglia, ha deciso il rinvio a giudizio immediato del premier Silvio Berlusconi. Che verrà processato il 6 aprile prossimo. Da tre donne. “ Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia”’, commenta il sito on line di Famiglia Cristiana.La vera notizia è questa. Le donne che giudicano il bunga a bunga del premier. 15-2-2011

Dio non è in vendita
Stamani per qualche minuto ho ascoltato radio Maria, molto potente e molto ascoltata anche nella nostra regione. Si parlava di purgatorio. Padre Livio, l’animatore della radio, spiegava che le anime che vanno in purgatorio hanno bisogno di molte messe celebrate dai parenti e amici per potersi purgare e approdare in paradiso. Mi chiedo: e se uno non ha soldi per far dire le messe?
Allora mi è venuto in mente il libro di Matteo Renzi. Si intitola Fuori. Fuori i mercati del tempio che scambiano l’aldilà per un supermercato per le anime in pena. Paradiso a tiro di bancomat? Fuori padre Livio dal tempio della fede vera. Fuori i mercanti che trasformano Dio in un oggetto da comprare.
Che pena, che disgusto. Ma nessun vescovo interviene? 17-2-2011

Il costo dei sacramenti
Storia numero due. Bianchi chiede al proprio prete: “Quanto le devo per una messa di suffragio per mia madre”. Risposta: “Non accetto soldi per le messe. La messa non ha prezzo”.
Storia numero tre. Don Rosario i soldi delle messe e dei sacramenti li mette in tasca.
Storia numero quattro. Don Paolo i soldi delle messe e dei sacramenti li mette in un conto di solidarietà per i poveri della parrocchia.
C’’è prete e prete. C’’è Chiesa e Chiesa. 23-2-2011

La famiglia di Silvio
Berlusconi contro le adozioni da parte di single, contro i matrimoni gay e la scuola pubblica che insegnerebbe valori diversi da quelli delle famiglie. Il Cavaliere si erge a difensore della famiglia cattolica. Siamo su Scherzi a parte? 26-2-2011

Niente soldi per le private
Quello sulla scuola pubblico è un tormentone che torna sempre uguale e sempre abbastanza inutile. Mi spiego. Se ci sono insegnanti faziosi è giusto che vengano denunciati e perseguiti. Ma da qui a mettere in discussione la scuola pubblica il passo è lungo e inaccettabile.
E’ la Costituzione che prevede che lo Stato assicuri ai cittadini scuola e sanità. La scuola deve essere quindi pubblica, gratuita, imparziale e a portata di tutti i cittadini. Come un ospedale.
Tutto ciò non toglie che i preti o altri facciano scuole private. Uno sa che se va ad una scuola dei preti avrà un certo tipo di insegnamento, dovrà pagare un retta e così via. Ben vengano le scuole private. Purché si autofinanzino. Lo Stato, cioè noi cittadini, dobbiamo pagare solo la scuola di tutti (cioé pubblica) e non quella cattolica, protestante, ebrea e via dicendo. 1-3- 2011

Election day
Credo di aver scritto molti articoli contro i privilegi dei politici. Spesso insopportabili come il costo irrisorio (2-3 euro) della mensa regionale. Però che dire della decisione del governo di non fare nello stesso giorno elezioni amministrative e referendum? Avremmo risparmiato più di 300 milioni. Altro che gettoni di presenza, benefit e quant’altro. E la ragione dello sperpero è odiosa: decidendo di scindere le amministrative dal referendum, il governo spera di abbassare il quorum e di far fallire la consultazione referendaria.Si spendono milioni per boicottare la democrazia. Per indurre i cittadini a starsene a casa. 4-3-2011

Rissaioli di professione
Stamani su La 7, mattina presto.
Italo Bocchino, capo dei finiani, rivolto a Alessandro Sallusti, direttore del Giornale: “Sei un killer per conto di Berlusconi”.
Sallusti contro Bocchino: “Sei un mantenuto”.
Modesta proposta: via dalle tv (almeno per un certo periodo) i rissaioli, chi offende. Cattivo esempio, soprattutto per i giovani. 7-3-2011

Giuliano Ferrara
Da lunedi Giuliano Ferrara parlerà da solo agli italiani per 5 minuti al termine del Tg1, il più visto. 5 minuti, 3mila euro. Ha annunciato che la sua trasmissione sarà una difesa di Berlusconi. Senza contraddittori in studio. Lui da solo. Come Mussolini dal balcone di palazzo Venezia?
Poi qualche buontempone dice: Berlusconi vince perché non c’è opposizione. Vero. L’opposizione l’hanno spenta. Non è ancora in galera, come ai tempi del fascismo. Ma il risultato -nel mondo dominato dai media- cambia molto? 10-3-2011

W l’Italia
L’Italia compie 150 anni. W l’Italia. Bandiere alle finestre. Non so perché, ma in questo tripudio di bandiere e anche di retorica patriotica, io con la mente vado a quello straordinario prete che era don Lorenzo don Milani e all’incipt della sua formidabile Lettera ai cappellani militari.
“Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni.
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri”. 17-3-2011

La solitudine di Gino Strada
Battista, noto editorialista del Corriere, scrive oggi che la sinistra sulla guerra in Libia è interventista e che il pacifista Gino Strada è rimasto solo.
Solo. In democrazia i numeri contano, ma non davanti alla verità e alla giustizia.
Solo. Anche Gesù rimase solo mentre i dittatori e i loro simili radunano folle oceaniche.
Solo. Sicuramente Gino Strada è solo in sala operatoria quando gli arrivano vite spezzate dalla guerra.
Solo. Non è una buona ragione per giustificare la guerra.
Solo. Il mondo progredisce perché uomini che appaiono soli hanno il coraggio della loro solitudine per contrapporsi alle menzogne delle moltitudini.
Non sempre è così, ma spesso sì. Battista usi altri argomenti (se li ha). 25-3-2011

Poeti e criminali
C’è chi dice (esempio La Russa ad Annozero) che Gino Strada è un poeta. Ma la politica deve pensare al sodo.
C’è chi scrive: tanto di cappello a Gino Strada ma pensi a fare il medico perché al resto ci pensano i macellai.
C’è chi difende un mondo in cui la guerra si chiama umanitaria, i politici approvano i raid, i generali li eseguono e poi i medici umanitari soccorrono i feriti.
Gino Strada ha rotto questo iniquo meccanismo e oltre che soccorrere i feriti denuncia chi decide e fa le guerre.
Voi, cari amici, se vi massacrano un figlio, un parente, un amico che fate? Pensate a portalo allo spedale o andate anche in questura a denunciare i criminali e a chiedere giustizia? 27-3-2001

L’ombelico del mondo
Il nord Africa, una terra a noi cara (da lì ad esempio sono sbocciate le religioni monoteiste) e molto vicina, è in fiamme. Una tragedia storica: morti, distruzioni. Ma anche scenari futuri nuovi. Vecchi equilibri che si rompono, altri forse che si creano.
Di questo impasto epocale di morti e scenari futuri a noi italiani cosa interessa? Il numero dei profughi e degli immigrati che verranno a romperci le balle. E’ come se fossimo noi in guerra. Eccolì gli invasori cenciosi, malnutriti, in cerca disperata di pane, lavoro e futuro.
L’Italia del bunga-bunga a questa si è ridotta: a guardare il proprio ombelico, anziché il mondo che cambia. 30-3-2011

Caro amico che voti Berlusconi,
sull’ordinaria amministrazione ci si può dividere, essere di destra o di sinistra spesso cambia poco (purtroppo). Ma su un punto il discrimine deve essere netto: la questione morale. Approvare il processo lento che impedisce la giustizia per le vittime della strage di Viareggio o al terremoto dell’Aquila (sono solo degli esempi) è immorale. Disonesto. Giustizia negata. Per continuare ad avere rispetto nei tuoi confronti, amico elettore di destra, ho bisogno che tu ti dissoci da questa decisione vergognosa e immorale. Mi bastano due righe. Poi puoi continuare a stare a destra. A faccia alta. Con la mia stima. 12-4-2011

La Pasqua del cardinale Ruini
L’Espresso pubblica importanti rivelazioni sul tentativo degli Usa di Bush per avere l’appoggio del Vaticano per la guerra in Iraq. L’allora potentissimo presidente della Cei cardinale Camillo Ruini si lasciò scappare frasi vergognose. Che il mondo si sarebbe dimenticato dei morti se alla fine gli iracheni avessero accolto a braccia aperte i soldati americani. Così non è andata, ma il cinismo del cardinale è davvero pasquale. Il sinedrio che condanna Gesù popolato di cardinali e i morti per guerra nei panni dei Cristi di oggi.
Buona Pasqua. E sempre no alla guerra. 23-4-2011