L’attivista yazida e il medico congolese “che ripara le donne”: un Nobel pieno di significati

Per ricordare al ministro Salvini che i profughi sono “scacciati” dalla loro terra, principalmente per interessi economici nostri.
Antonio

Nobel per la Pace a Nadia MURAD e al dottor Denis MUKWEGE

Sono loro due i premi Nobel per la Pace 2018: due profili di altissimo livello, che ci riconciliano con il premio attribuito dall’Accademia di Svezia.

Nadia Murad, appartenente alla minoranza Yazida in Iraq, fuggita dalla schiavitù cui l’aveva costretta lo Stato Islamico nel 2014, ha fatto conoscere al mondo il dramma degli Yazidi, popolazione presente in Mesopotomia dalla notte dei tempi e considerata apostata dai fondamentalisti che l’hanno messa al centro del mirino.

Denis Mukwege, il medico congolese che nella sua vita ha operato decine di migliaia di donne vittime di violenze e stupri di guerra, fra le poche voci che mai hanno cessato di urlare al mondo il dramma che sta vivendo il Congo, diviso e devastato da guerre tribali per il controllo delle tantissime materie prime, in particolare il Coltan.

Mukwege denunciò le devastanti battaglie per il controllo dei giacimenti minerari che mantengono il Congo, una delle nazioni più ricche al mondo di materie prime, in condizioni di guerra permanente e povertà inenarrabile.

 

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