Chi siamo

La Casa della Solidarietà

Quarrata, 1° ottobre 1991
Inizia il cammino della Casa della Solidarietà.
Cari amici, dal confronto di insoddisfazioni, esigenze e sogni e dalla scoperta di motivazioni e speranze comuni, e’ nato questo progetto: sperimentare un modo di vivere insieme, diverso dai modelli che abbiamo intorno e che ci aiuti a mantenere la coerenza necessaria tra la nostra fede e la nostra vita quotidiana.
Vi scriviamo, perché, una serie di coincidenze favorevoli ci ha consentito di avviare concretamente l’esperienza – la decennale esperienza nella Rete Radié Resch, e l’approfondimento realizzato, ormai da vari anni, con le periodiche  soste di Arturo Paoli a Quarrata – ci hanno convinto a creare “la Casa della Solidarieta’”.
Vogliamo darne comunicazione agli amici per proseguire eventualmente anche con altri, con chi si riconoscera’ nelle stesse nostre aspettative e speranze, il cammino intrapreso. Pensiamo a momenti comunitari tra noi (lavoro, preghiera, mensa), ad un aiuto reciproco, a un confronto sulle scelte educative e di vita.
Sogniamo anche spazi e tempi di aggregazione e integrazione con la realta’ sociale del posto, vorremmo divenire punto di riferimento per singoli, associazioni e gruppi informali, e in questo senso pensiamo ai rapporti NORD/SUD del mondo, alla pace, ai giovani all’ambiente, come terreno privilegiato di intervento. Abbiamo steso il nostro progetto confrontando le nostre motivazioni e trovando finalita’ e mete comuni, cercando di concretizzare obiettivi e attivita’ a breve scadenza. Crediamo che sia il momento di uscire dal mugugno e dalla troppa prudenza. Il mondo sara’ anche come noi lo facciamo a partire da singoli atti concreti.
Mariella, Sergio, Patrizia, Annalia, Rosella, Antonio, Moreno, Stefano, Gianna, Paolo, Gianni, Claudia, Carlo, Paolo, Fabiano, Gabriele, Rossana, Giuseppe, Alberto e Giovanna.

La Rete Radié Resch

La Rete venne fondata nel 1964 per iniziativa del giornalista e scrittore Ettore Masina e vi aderiscono uomini e donne impegnati nella solidarieta’ con i popoli oppressi.

Cos’e’ la Rete Radié Resch
La Rete venne fondata nel 1964 per iniziativa del giornalista e scrittore Ettore Masina e vi aderiscono uomini e donne impegnati nella solidarieta’ con i popoli oppressi. La questione delle disuguaglianze tra il NORD e il SUD del mondo e’ quindi al centro dell’azione della rete.
La Rete vuole realizzare un’associazione il più possibile partecipativa e non burocratica, e vuole porre nel presente alcuni segni di umanita’ futura con l’attuazione, fin da ora, di piccole ma significative realta’ alternative a quelle attuali.
Il nome dell’associazione
Radie’ Resch era il nome di una bambina palestinese che morì di stenti in un tugurio di Nazareth mentre la sua famiglia attendeva l’assegnazione di una casa; una delle case per lavoratori palestinesi che la Rete contribuì a costruire con il suo primo intervento.
Come agisce
La Rete si impegna in iniziative di concreta solidarieta’ nel mondo, collaborando con uomini e donne delle comunita’ per instaurare una societa’ fondata non più sulla sopraffazione ma sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla pace.
Si impegna per realizzare un tipo di sviluppo che appoggia la crescita culturale e la coscientizzazione popolare. Si propone di realizzare un interscambio di amicizia, di valori ed esperienze per la crescita reciproca, nella convinzione che per costruire giustizia e pace sul pianeta occorra un profondo cambiamento dei paesi del Nord.
L’adesione alla Rete si esprime:
con l’impegno ad approfondire le cause dei mali sociali e a prendere coscienza delle nostre corresponsabilita’, per divenire fonte di informazione e mezzo di sensibilizzazione, per essere “una voce al servizio di chi non e’ ascoltato”;
con una autotassazione periodica (generalmente mensile), libera ma costante, che consente di programmare e realizzare la collaborazione con le comunita’ con cui la Rete viene in contatto.
I fondi raccolti vengono interamente indirizzati verso situazioni definite e ben conosciute, al fine di sostenere progetti di liberazione, coscientizzazione e promozione, concepiti e autogestiti localmente.
I Progetti
Sono attualmente alcune decine, la massima parte in America Latina, specialmente in Brasile, altre in Palestina e in Italia ed una in Africa.
Per esempio:
Palestina: l’impegno e’ rivolto al finanziamento di strutture sanitarie e all’organizzazione delle donne.
Brasile: sostegno alle attivita’ della “pastorale della terra”, alla sindacalizzazione in alcune zone, sia rurali che urbane, allo sviluppo di cooperazione popolare, a centri di accoglienza dei bambini di strada, ai movimenti delle donne e degli afro-brasiliani, a centri di difesa dei diritti umani e alla medicina popolare.
Paesi del Cono Sud (Uruguay, Argentina, Cile, Perù, Ecuador): sostegno a centri sanitari, sindacalizzazione rurale, Madri di Piazza di Maggio, borse di studio, sostegno a periodici, scuole popolari e cooperative agricole e artigianali.
Centro America (El Salvador, Guatemala, Haiti, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Cuba): sostegno alle iniziative di scolarizzazione primaria, formazione professionale e sanitaria, coscientizzazione popolare, a cooperative di contadini e alla potabilizzazione dell’acqua.
Africa (Guinea Equatoriale): sostegno ad una cooperativa di contadini.
In Italia e altrove si aiutano esiliati politici e organismi che lavorano per i diritti dei popoli e per il recupero psicofisico delle vittime della tortura.

L’organizzazione
La Rete non ha sedi proprie: luogo di incontro e di lavoro sono le abitazioni degli aderenti, sale parrocchiali, sedi sindacali, centri culturali ecc. Si articola a livello nazionale in gruppi (o “reti locali”) che svolgono anche un’attivita’ propria e autonoma. Non ha cariche elettive, ma solo incarichi di coordinamento dei gruppi che la compongono.
Un Coordinamento nazionale, espressione delle Reti locali, si riunisce ogni tre mesi per definire le linee di intervento e per le opportune verifiche; esprime inoltre una Segreteria di tre persone – una di queste quale “portavoce” della Rete – con compiti esecutivi.
Seminari di studio (alcuni per giovani) e convegni regionali sono occasione di incontro e di approfondimento. Sono organizzati viaggi di studio e di conoscenza nelle comunita’ dove avvengono le operazioni. Periodicamente alcuni testimoni del SUD visitano le reti locali per comunicare la loro esperienza, rafforzare i vincoli di amicizia e portare informazione diretta a comunita’ più larghe della Rete.
Ogni due anni la Rete tiene un Convegno nazionale nel quale l’impegno si rinsalda nel confronto con le testimonianze dirette dei “poveri che fanno la storia”.

Come comunica
Una lettera circolare mensile scritta da una Rete locale, con eventuali altri apporti, viene inviata a tutti gli aderenti. Contiene riflessioni e notizie ed e’ strumento efficace per il lavoro comune.

Il Notiziario “In Dialogo” della Rete Radié Resch è il trimestrale di informazione e approfondimento su attività e tematiche della Rete. È curato dalla rete di Quarrata (Pistoia), ma è aperto alla collaborazione di tutti.

4 commenti

  1. Mi domando perché abbia impiegato un tempo così lungo per scoprirvi pur essendo legata al gruppo koinonia di Pistoia. Grazie di tutto.

  2. Sono un cittadino del mondo, umile artigiano costruttore di ponti e seguace di chi ci ha insegnato ad amare il prossimo, e a combattere per la verità, la libertà e la giustizia.

    Nel 1989 ho visitato Nicaragua e nel 1994 mi sono trasferito in questo paese, Ho quindi ottenuto la cittadinanza, dopo aver fondato una Missione cattolica ed una scuola dedicata a don Lorenzo Milani. A partire dal 2007, per aver di-feso la libertá e la democrazia, sono stato più volte arrestato, condannato in-giustamente ad un anno di carcere, perseguitato ed infine espulso dal Nicaragua di Ortega.
    Mi é poi stata sottratta mia figlia Raffaella ed ho dovuto vivere due anni in Costa Rica per poterla finalmente riabbracciare. Ho perso le case e la scuola che avevo fondato in Nicaragua e la mia casa italiana.
    Oggi, dopo una breve esperienza a Lampedusa, vivo a Spoleto, accogliendo rifugiati ed aiutando sorelle e fratelli del Nicaragua a sopravvivere nella tra-gica realtá economica, politica e sociale della dittatura assassina di Ortega-Murillo.
    Sto cercando di creare una serie di contatti positivi che mi aiutino, tra mille difficoltà, a lavorare assieme ed a continuare ad opporci alla violenza quoti-diana che opprime il povero, affinché egli si trasformi in attraverso la presa di coscienza, l’educazione e la formazione in soggetto della propria liberazione..Conosco la Rete Radié da piú di 40 anni. In questi giorni prenderó contatto con Antonio Vermigli per aiutarlo in quello che posso.
    Sono membro di Pax Christi, di Noi siamo Chiesa, Libera, Emergency. Sono socio di Amnesty International a Perugia e dell’ANPI a Rescaldina (Milano). La mia storia la potete leggere qui: https://www.facebook.com/notes/661772528102427/ https://www.laprensa.com.ni/2017/10/29/suplemento/la-prensa-domingo/2322266-alberto-boschi-de-nino-rico-a-misionero-exiliado. https://www.elnuevodiario.com.ni/especiales/83769-huellas-misionero-nicaragua/ https://www.elnuevodiario.com.ni/politica/83531-creo-democracia-ortega-poder-dinero/ https://www.facebook.com/notes/alberto-boschi/mi-compromiso-con-los-pobres-mi-lucha-no-violenta-en-defensa-de-la-democracia-la/10153487750251304/
    Grazie, restiamo in contatto.
    ALBERTO STEFANO ANTONIO BOSCHI
    Spoleto, 5 giugno 2021.
    WhatsApp e cellulare 349/3782373
    e-mail: albertoboschi5@gmail.com
    Facebook: https://www.facebook.com/alberto.boschi (Nicaragua) https://www.facebook.com/stefano.boschi.758 (America latina) https://www.facebook.com/albertostefanoantonio.boschi (Italia)

  3. Sto aprendo una casa di accoglienza per profughi latinoamericani nel comune di Pratovecchio Stia (Casentino, Arezzo). La casa non é arredata, abbiamo bisogno di cucina, letti, armadi, divani, ecc. Chi può aiutarci ci chiami per favore al 3493782373. Grazie.

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