Sassi – di Erri De Luca

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Si è svolto in Scozia il campionato europeo di chi sa mettere sassi uno sull’altro. Sono costruttori di equilibri tra superfici, tenute insieme da una combinazione di forze che inventano una nuova forma.

La gara mi fornisce immagine dell’Europa. Era una distesa di figure geometriche piane, poggiate una vicino ad altre. Era un territorio spezzettato in violente rivalità. L’Unione lo ha trasformato in una geometria solida fondata su reciproci equilibri.

Era un continente che si è distrutto da solo molte volte attraverso le guerre. È diventato uno spazio comune senza frontiere interne.

Una nuova e intera generazione è nata sotto la sua bandiera di stelle messe in cerchio a girotondo.

L’Europa oggi è un insieme di sassi in equilibrio, tenuti insieme dalla miscela di interessi commerciali e diritti condivisi. Il suo futuro appartiene alla gioventù che ci è nata dentro. I suoi titoli di studio valgono dall’Oceano Atlantico al Mar Nero, dal Mediterraneo al Mare del Nord. Hanno in tasca la stessa moneta, liberi di guadagnarsela ovunque esistano le migliori occasioni.

Il futuro di Europa appartiene a chi è nato e cresciuto nel suo spazio comune. Perciò il prossimo voto di questa gioventù dovrebbe valere più del mio e di chi è vissuto più anni fuori invece che dentro la nuova Europa. Il voto di un giovane dovrebbe valere almeno il doppio più del mio e anche più del doppio. Altrimenti può succedere come in Gran Bretagna dove l’elettorato anziano ha compromesso il futuro di quella gioventù buttandola fuori dall’Unione. È un incubo che tuttora sconvolge l’economia e la politica di quel paese. Il voto degli anziani ha deciso di un futuro in cui loro non avranno parte né diritto.

L’Europa è una figura fatta di sassi in equilibrio. Il ritiro di uno di questi non compromette la sua tenuta, danneggiando invece quella del sasso venuto meno. L’Europa è una figura nuova della geometria solida.

Non è solo la somma dei singoli pezzi, è la loro moltiplicazione di energie. Quelle nate al suo interno la proteggeranno da forze centrifughe che vogliono tornare alle figurine scadute dei nazionalismi.

Una ragazza italiana mi ha detto di desiderare una carta d’identità europea. Ho risposto che l’avrà.

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