Padre Julio Lancellotti Casa Vida, San Paolo - Brasile
Qualità di vita per i bambini sieropositivi di Casa Vida


La storia della Casa Vida
La Casa Vida 1 venne inaugurata il 26 luglio del 1991 per accogliere bambini dagli 0 ai 6 anni di vita, abbandonati e portatori di HIV/AIDS, e per essere la loro casa-famiglia nel corso della loro vita. Quello che all'inizio motivo' un piccolo numero di persone che si preoccupavano della qualita' di vita dell'essere umano a cominciare dalla stessa Casa Vida, fu la constatazione dell'assenza di un'assistenza adeguata ai bambini abbandonati portatori di HIV/AIDS, il cui numero andava crescendo.
Nei primi mesi di funzionamento della Casa Vida, i bambini fecero grandi progressi. Si decise allora di aprire, all'inizio del 1992, la Casa Vida 2 per offrire una migliore assistenza ai bambini che avevano eliminato l'HIV e dovevano attendere la decisione giudiziaria relativa al loro ritorno in famiglia oppure alla loro adozione. Tra la fine del 1992 e l'inizio del 1993 - durante le prime vacanze scolastiche dei bambini più grandi con HIV, si constato' che quest'ultimi avevano gia' acquisito una tale vivacita' da rendere difficile la loro convivenza con i più piccoli, con i neonati, dentro la Casa Vida 1. O questi perdevano la loro tranquillita' e il proprio spazio per gattonare, prendere il sole, ecc., oppure i più grandi dovevano essere limitati nei movimenti tipici della loro fascia di eta'. Nella Casa Vida non c'e' lo spazio fisico per rendere possibile una convivenza armoniosa tra fasce di eta' con esigenze tanto diverse. Quando si inizio' la Casa Vida 1, la speranza di vita dei bambini che veniva data dalla scienza medica, era di 9 - 10 anni. Oggi si sa che questa diagnosi e' migliorata, e che si puo' arrivare a 15 - 16 anni. E questo e' un fatto che la nostra esperienza sta man mano comprovando, che e' dovuto per lo più alle attenzioni dedicate ai bambini, ed al loro conseguente miglioramento. Si e' percio' arrivati alla decisione di trasformare la Casa Vida 2 in una casa-famiglia per 10 bambini più grandi tra i 4 e i 9 anni e oggi, tra i 6 e i 12 anni, anche se ci sarebbe bisogno di spazi ancora maggiori.
 
La motivazione del progetto
Lo Stato di San Paolo e' il primo stato brasiliano per numero di persone colpite dall'AIDS, con un tasso del 44,3% del totale dei casi notificati ed accumulati nel periodo dal 1980 al marzo del 1996. La sua capitale, area di forte concentrazione demografica e situazione socio-economica-culturale peculiari e abbastanza note, e' anche la prima a livello nazionale (con il 28,8% secondo l'ultimo bollettino epidemiologico del Ministero della Salute, sempre nello stesso periodo). Ed e' in crescita il numero dei bambini malati ed abbandonati, a causa del numero di donne contagiate e vittime della poverta' e del pregiudizio, il che favorisce molto la diffusione della malattia.
Chi e come deve prendersi cura di questi bambini sieropositivi ed in condizioni di abbandono oppure orfani? Il fatto e' che le famiglie di questi bambini sono costituite da persone in condizioni socio-economiche e psicologiche precarie, con le madri quasi sempre coinvolte nella droga o nella prostituzione e persino incarcerate, scomparse o decedute. Purtroppo non ci sono Istituzioni governative in grado di risolvere, o perlomeno, ridurre il problema. Le istituzioni ufficiali che si occupano della questione del bambino in condizioni di bisogno non sono preparate a far fronte all'AIDS pediatrica, per mancanza di risorse materiali, umane e finanziarie. In questo contesto, la creazione ed il mantenimento di case che siano un luogo accogliente e familiare per questi bambini, e' un servizio estremamente necessario, sia per garantire una buona qualita' di vita ai bambini sia per fornire sussidi per una migliore comprensione della loro realta'. Il problema più grande che i bambini devono affrontare portatori di HIV/AIDS e', ancora, la mancanza di una famiglia, a causa dell'abbandono o della morte dei genitori, oppure del pregiudizio. Una casa-famiglia dove i bambini possano ricevere affetto e attenzione per affrontare l'impatto dell'adolescenza come portatori di HIV, oltre che quello di vittime dell'abbandono familiare. Un ambiente di calore umano e di reciproca fiducia aiuterebbe a intendere ed esercitare la sessualita', aspetto forte dell'adolescenza, in modo sano e' responsabile. E' stato per rispondere a queste necessita' che nel 1991 e' stata creata la Casa Vida 1 e in seguito la Casa Vida 2. Le Casa Vida, localizzate nella Zona Est della citta' di San Paolo, sono disponibili ad accogliere bambini da tutto lo Stato.
 
Strategia metodologica
Qual e' la metodologia seguita da Casa Vida? Una domanda cui e' difficile rispondere.
La metodologia consiste nel processo di elaborazione a partire dalla pratica, dall'intuizione, dal tentativo di trasferire conoscenze ed esperienze anteriori. L'obiettivo centrale e' offrire assistenza sanitaria e educazione a bambini portatori di HIV/AIDS, abbandonati oppure orfani, accolti tra gli 0 e i 6 anni e ospitati senza limiti di eta', fornendo loro un clima di assistenza ed affetto che favorisca un pieno sviluppo. Un altro obiettivo, quando e' possibile, e' il reinserimento del bambino in famiglia o in comunita' attraverso l'adozione, nonché reinserire il bambino, il ragazzo nella vita sociale. Oltre l'accompagnamento al sonno e al risveglio dei bambini secondo il loro ritmo, sono attivita' di routine delle Casa Vida: - L'ALIMENTAZIONE: i bambini sono nutriti secondo le indicazioni medico-nutrizionali. Ricevono 5 pasti al giorno e bevono secondo le necessita' personali. - IGIENE PERSONALE: viene posta grande attenzione all'igiene personale dei bambini. - CURA DELLA SALUTE: la salute e' una preoccupazione fondamentale, si segue la prescrizione medica di ogni bambino sotto la supervisione di infermieri qualificati. - STIMOLAZIONE ESSENZIALE: viene sviluppata la Stimolazione essenziale, ovvero: sensibilita' uditiva, tattile, ludica, affettiva, ecc. per il pieno sviluppo e la capacita' di interazione sociale. - INTEGRAZIONE SOCIO-EDUCATIVA: il frequentare la scuola favorisce molto l'integrazione del bambino nel gruppo sociale; l'andare e venire da scuola inoltre i bambini interagiscono con le volontarie responsabili dell'accompagnamento e con altre persone della comunita'. Oltre a cio', tutti i bambini partecipano alle attivita' della comunita' come: feste, passeggiate, visite, ecc. - RICREAZIONI E GIOCHI: ci sono spazi di ricreazione organizzata con carattere pedagogico e spazi per la creativita' ludica. Una volta al mese, ogni bambino trascorre un giorno nella casa di una famiglia della comunita', generalmente in quella della madrina. Oltre a cio' i bambini guardano la televisione, ascoltano musica, passeggiano nel quartiere. A volte vanno in centro, negli shopping-center, nei parchi, al circo, ecc. ... A loro piace molto anche il computer e i giochi elettronici. - ASSISTENZA MEDICO-OSPEDALIERA: tutti i bambini hanno un'equipe medica che li segue per quanto riguarda il problema dell'HIV, e soprattutto nella somministrazione di Gammaglobulina e di altri farmaci che, quando mancano, danneggiano il bambino. In questo caso, per mantenerli in vita, si deve ricorrere al mercato farmaceutico, pagando talvolta un prezzo molto alto. - ASSISTENZA PSICOLOGICA: molti bambini ricevono anche l'assistenza di una psicologa in forma di prestazione di servizio. L'equipe di coordinamento della Casa Vida ed alcuni dipendenti sono seguiti una volta la settimana da una medico-psichiatra dell'Ospedale Emilio Ribas, che oltre al supporto all'equipe, orienta anche nel modo in cui rapportarsi con i bambini. - ASSISTENZA PEDAGOGICA: e' garantita attraverso operatori sia del personale che volontari, e dalla frequenza ad una scuola regolare, speciale oppure di Educazione infantile, a secondo del bambino. - ASSISTENZA DEL SERVIZIO SOCIALE: per verificare la situazione legale di ogni bambino, compresa l'adozione, ed anche per localizzare i familiari, prossimi o meno, del bambino. Questa assistenza viene fatta da personale specializzato del coordinamento delle Casa Vida, con l'appoggio dei volontari. - ATTIVITA' DI FORMAZIONE E DI INFORMAZIONE: per persone interessate a lavorare sul problema AIDS pediatrico, compresa l'equipe del progetto: sia dipendenti che volontari. Queste attivita' comprendono il training di formazione, stages di osservazione e sperimentazione, e aggiornamento, a secondo delle possibilita' ed opportunita'. Quasi sempre cio' avviene nell'ambito del funzionamento stesso delle Casa Vida. Si cerca di rispettare l'individualita' di ciascun bambino e di rispondere ai suoi specifici bisogni personali. Crediamo che e' l'Amore a chiamare la Vita. Possiamo dire che la METODOLOGIA seguita e' quella del rispetto, dell'attenzione, dell'accompagnamento e, soprattutto, dell'AMORE.
 
Beneficiari
Bambini abbandonati portatori di HIV/AIDS, che rimarranno nella Casa per tutto il tempo della loro vita, perlomeno finché e' necessario. Intendiamo in ogni caso favorire il loro reinserimento nella vita sociale.
Obiettivo generale
Offrire una migliore qualita' di vita a bambini abbandonati portatori di HIV/AIDS.
Costo
Sono necessari 1000 euro al mese per ciascun bambino.
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