Appello per i rom di Giugliano. Mi ribello a un altro sgombero! – di Alex Zanotelli

In questa torrida estate, oltre al calore, è stato lo spettacolo osceno dei rom di Giugliano, trattati peggio delle bestie, a farmi ribollire il sangue. E’ inconcepibile per me che in un paese che si proclama civile, si trattino così esseri umani senza alcun riguardo per i diritti fondamentali. Mi meraviglia soprattutto la ‘cecità’ delle istituzioni sia civili che religiose.

Mi riferisco ai circa 700 rom che vivono alla periferia di Giugliano, una città di 120 mila abitanti, a nord di Napoli, nota alle cronache nazionali per le ‘ecoballe’, che non sono altro che rifiuti tal quali cellofanati. E’ incredibile che i cittadini di Giugliano convivano con 8 milioni di tonnellate di ‘ecoballe’ (accatastate, vicino alla città, per chilometri e chilometri), e non possano convivere con i Rom! Per di più questi rom vivono a Giugliano da oltre 20 anni: sono profughi slavi fuggiti dalla guerra della Iugoslavia (‘91-‘94) e sono vissuti in questi anni in tredici piccoli campi, a ridosso dell’area industriale di Giugliano.
Sono diventati un popolo numeroso: 800 persone, trecento di questi sono minori. E nonostante che quasi tutti siano nati in Italia, nessuno ha la cittadinanza italiana.

Lo scorso anno la Procura di Napoli ordinò che i tredici campi fossero abbattuti perché sorgevano su un’area satura di rifiuti tossici. Questo è un dato di fatto. Incontrai personalmente il magistrato De Chiara implorandolo di sospendere l’esecuzione finchè non si fosse trovata un’altra collocazione per i Rom. La sua risposta fu perentoria :”Il mio compito è di applicare la legge.” E i rom? “Non è compito mio, ma del Comune.”

Il Comune di Giugliano aveva deciso di ospitarne solo un centinaio, costruendo un piccolo campo -lo definirei piuttosto un bunker- a fianco del vecchio insediamento. Abbiamo trattato a lungo con il sindaco Pianese e l’assessore ai servizi sociali, Delfino, perché trovassero uno spazio per gli altri. Nulla da fare! Ricevetti solo insulti!

Il 12 aprile 2011, con un grande dispiegamento di forze dell’ordine, fu eseguita la demolizione. Ero presente a quello scempio, tentando di resistere in maniera nonviolenta, ma fui trascinato via dalla polizia. Oltre 700 rom sono fuggiti occupando gli spazi liberi che hanno trovato. Sono sorti così quattro nuovi campi abusivi. Questo popolo ‘fuggiasco’ ha trascorso il rigido inverno 2011-12 all’addiaccio, senza acqua, senza bagni, in mezzo a cumuli di rifiuti. E così hanno trascorso questa torrida estate che ci lasciamo alle spalle.

Li ho visitati varie volte e posso garantire che non ho mai visto in Italia situazioni di un tale degrado. Mai ho visto bimbi così maltrattati: mi sembravano dei piccoli ‘spazzacamini’ tanto erano sporchi. In un anno e mezzo il comitato campano con i Rom composto da religiosi e laici impegnati: padre Domenico Pizzuti, fratel Raffaele Lievore, la dott.ssa Felicetta Parisi, l’arch. Alex Valentini, Katia dell’associazione Anni’90 (di Giugliano) e Toni, rom che abita in uno di questi campi, ha seguito (e continua a seguire)passo dopo passo questa incredibile avventura umana. Tutte le trattative e le manifestazioni fatte in questo anno e mezzo dal comitato insieme con i Rom non hanno portato a nulla. (Abbiamo perfino minacciato di occupare il municipio di Giugliano!)

Il Comune ha continuato con la sua politica di sgomberi dai terreni occupati dai Rom (ne ha attuati due quest’estate!). Abbiamo trattato in continuità con il prefetto di Napoli, che è anche il commissario straordinario per i rom (i tavoli in prefettura non si contano, senza ottenere mai nulla!). Abbiamo trattato con la Provincia di Napoli ed abbiamo trovato disponibilità nella persona dell’assessora M. Lucia Gualdieri che ci ha offerto alcuni terreni sequestrati alla camorra, ma sembra che il Comune di Giugliano abbia posto il veto.

Abbiamo chiesto anche aiuto al vescovo di Aversa da cui dipende Giugliano, ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Abbiamo chiesto aiuto perfino al Ministro Riccardi, ma a tutt’oggi solo silenzio!

Non posso accettare questi silenzi delle istituzioni come risposta! Faccio mie le parole rivolte in una lettera scritta il 5 luglio(giornata internazionale del bambino Rom) dai bambini rom di Giugliano al Presidente della Repubblica, G.Napolitano: ”Parliamo italiano, siamo nati e cresciuti a Giugliano, non riusciamo a capire perché non dobbiamo essere riconosciuti come cittadini italiani.”

Purtroppo, invece su questi bimbi e sui rom, grava ora la minaccia di un altro sgombero che dovrebbe avvenire il 7 settembre, come riporta un atto di notifica ricevuto da uno dei capi famiglia rom.

Come missionario e come cristiano non posso accettare come soluzioni un ennesimo sgombero senza offrire loro un’alternativa dignitosa per un essere umano nonché per circa 300 bambini.

Mi appello di nuovo a tutte le istituzioni e alle forze politiche della Campania e di questo paese perché trovino soluzioni idonee e definitive. C’è qualche organizzazione nazionale o internazionale che voglia farsi carico del dramma di questi Rom?

Il mio è un grido, un urlo: non posso accettare che esseri umani siano trattati peggio delle bestie! Mi ribello! C’è qualcuno in questo paese che può ascoltare il grido di questo popolo che non conta? Come credente, so che c’è Qualcuno che lo ascolta!

1 commento

  1. Prego per questo popolo e per te . Conosco nel bene e nel male questa gente. Qualche piccolo miracolo a volte succede. Prego S.Zeferino che lo possa far succedere.
    un abbraccio siro

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