Vittorio Vezzetti – Nel nome dei figli

Vittorio Vezzetti – Nel nome dei figli

….Prima di entrare in Tribunale Carlo, assorto nel ripasso, pestò involontariamente un escremento di cane: volle credere che gli avrebbe portato fortuna. Entrato e superato il metal detector, la sua attenzione fu colpita da un signore, piccolo e tozzo, fermo in un angolo. Dritto in piedi, con lo sguardo fisso e vestito in modo singolare (interamente di rosso) lo salutava con la mano. Carlo non fece in tempo a soffermarvi la sua attenzione che trovò il proprio legale: l’avvocato Aquilani…

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Nel nome dei figli
Si tratta di un’opera importante caratterizzata da tre diversi piani di lettura.

– Un primo piano, elementare, basato sul racconto ricco di colpi di scena derivati dall’immaginario patto di sangue tra un anziano legale e un giovane cliente.
– Un secondo piano, più complesso, rivolto ai genitori separati e ai professionisti del settore che potranno apprendervi molti dettagli innovativi. Gli avvocati e gli psicologi impareranno sicuramente molte cose. Si tratta infatti di un libro che spazia dal rapporto della Chiesa coi separati alla alienazione genitoriale, dalla separazione con figli disabili alle problematiche scolastiche delle famiglie separate, dal coinvolgimento degli animali domestici alle nuove povertà e così via
– Un terzo piano legato alla riflessione su temi eterni quali il contrasto giustizia assoluta-giustizia degli uomini, quello fra libero arbitrio e destino predeterminato, il rapporto uomo-donna nella famiglia e nella società.

Nonostante la stampa con bookspring e modalità distributive alternative ai canali tradizionali,  il romanzo “Nel nome dei figli”, opera del medico e pediatra, specialista in problemi delle separazioni, Vittorio Vezzetti, responsabile scientifico di Adiantum sta avendo un successo editoriale e di vendita
“Nel nome dei figli” è un ricco, ironico, denso e avvolgente, racconto che affronta il problema del coinvolgimento dei bambini nella separazione dei loro genitori, e di cosa sia il “sistema giustizia” allorché entra nella “famiglia”, aiutandola -ed è un eufemismo, perché proprio il libro di Vezzetti dimostra il contrario- a separarsi. Con risultati tragici.

Il volume è scritto con evidente competenza specialistica e una grande abilità narrativa.

La competenza – lo si sa e lo si intuiva – ha indispettito primari e colleghi “politically correct” del “sistema separazioni”, e tenuto lontani dirigenti della editoria di cartello. Quell’editoria, per intenderci, che punta sulla storia edulcorata, “corretta”, stereotipata e banale.Ricca di “soap” appiattite su valori e gusti da omogeneizzato.

L’abilità narrativa con cui il “racconto” procede, ci parla a sua volta di una grande competenza “scientifica” – nel senso più ampio del termine – e, insieme, di storie vissute e conosciute, e filtrate attraverso l’occhio che è narrativo perché “clinico” e dunque anche terapeutico. D’altra parte, da sempre si sa che i medici sono ottimi scrittori. E Vezzetti lo è, proprio perché -grande specialista del settore e “medico” nel senso più ampio del termine, non si limita ad esporre sintomi e diagnosi, e terapia, ma ci partecipa di una “malattia”, con tutta la sua tragedia.

In questo caso, un vero e proprio cancro sociale, com’è la “conflittualità nella separazione”: un cancro che metastatizza soprattutto nei bambini, con degenerazioni orribili.

“Nel nome dei figli” affronta il drammatico diluvio – e non a caso inizia in una giornata di diluvio inusuale in città, con un fiume che rischia di tracimare per portar via “pure la macchina” – che allaga la vita di chi viene investito dalla “separazione coniugale”, e dalla conflittualità che ne emerge.

In realtà, vite intere portate via da un fiume su cui si riversano, “avidamente” è il termine esatto, non pochi affluenti: in una tragedia che Vezzetti descrive fin troppo bene: con il sussulto del clinico, appunto, che narrando descrive e indaga una drammatica patologia che non è (solamente!) individuale, ma soprattutto di un sistema intero, di cui fanno parte tutti gli addetti ai lavori e agli …orrori: “Ho scritto questo libro in soli 60 giorni – spiega Vezzetti- ma ho iniziato a vivere vicende e ascoltato storie simili alle mie dal 2003, da quando suonai un giorno al cancello e mi fu vietato di vedere mio figlio”.

Ci sembra ci sia abbastanza per farcelo comprare.

Il libro, già presentato in diverse città, ha un suo sito internet, www.nelnomedeifigli.it  dove e’ possibile informarsi dove e’ possibile acquistarlo.

A Pistoia:  Librolandia di Mazzoni Roberta – Viale Adua, 405 – Pistoia 0573-400466

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