Buon Natale! – di Frei Betto

Buon Natale a chi coltiva nidi di uccelli ai margini dell’utopia e colleziona acquerelli arcobaleno nello spirito. E a quanti percorrono le vie interiori e non temono le curve abissali della preghiera.
Buon Natale a coloro che venerano il silenzio come materia prima dell’amore e strappano speranze melodiche dalle corde del dolore. Anche quelle che si adagiano su aiuole di ortensie e ricamano, con i fili delicati dei sentimenti, i tappeti della tenerezza.
Buon Natale a chi porta sulla schiena faretre piene di fulmini, respira il profumo della rosa dei venti e porta nel petto la nostalgia del futuro. Chi semina anche indignazione, chi ogni mattina si immerge nelle sorgenti della verità e nel labirinto della vita, individua la porta che i sensi non possono vedere e la ragione non può raggiungere.
Buon Natale a chi balla cullato dai propri sogni e non dice mai sì ai trucchi del desiderio. A chi ignora l’alfabeto della vendetta e non cade mai nella trappola della mancanza d’amore, perché sa che l’odio prima distrugge chi odia.
Buon Natale a chi si sveglia ogni mattina, al bambino che dorme in lui. E agli artigiani della gioia che nell’ardore del dubbio danno filo alla manovella della fede.
Buon Natale a chi raccoglie per le strade pezzi di dolore spezzati per gettarli nella spazzatura dell’oblio e tiene con modestia lo sguardo nell’angolo della sobrietà. Che, davanti allo specchio, si scopre bello nel volto del prossimo.
Buon Natale a tutti coloro che saltano la corda con la linea dell’orizzonte e ridono fino all’orlo di coloro che proclamano la fine della storia. E a chi sopprime la lettera errare del verbo armarsi e rifiuta di essere ostaggio del pessimismo.
Buon Natale a coloro che compostano le loro ninfee dal letame. Anche ai poeti senza poesie, ai musicisti senza melodie, ai pittori senza colori e agli scrittori senza parole. E a tutti coloro che hanno mai trovato la persona a cui dichiarare tutto l’amore che li feconda in una gravidanza ineffabile.
Buon Natale agli ubriachi della trascendenza e ai figli della misericordia che dormono coperti di compassione. E chi non si lascia sedurre dal profumo delle altezze o scala le vette dove gli avvoltoi covano le uova.
Buon Natale a quanti, sul letto delle nozze, promuovono una spudorata liturgia eucaristica e transustanziano il corpo in un bicchiere per inondarlo del vino inebriante della perdita di sé nell’altro. E chi corregge l’errore del poeta e sa che l’amore non è eterno finché dura, ma dura finché è tenero.
Buon Natale a chi divide Dio in fette di pane e convoca gli affamati a una tavola imbandita con le tavole della giustizia e coperta da un asciugamano ricamato con complicità.
Buon Natale a chi asciuga le lacrime nella consolazione della fede e pianta i semi del futuro nel terreno della vita. E a chi alleva ippocampi negli acquari del mistero e beve cioccolato nella baldoria pasquale della lucidità critica. E a tutti coloro che, con la faccia lavata dal trucco di Narciso, piegano le ginocchia alla dignità dei carbonai.

 

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