Mapuche e il nuovo governo in Cile – di José Nain e Margot Collipal

Da José Nain e Margot Collipal, 10 agosto 2022

Le questioni mapuche non sono cambiate molto con il nuovo governo. In realtà sono passati cinque mesi, quindi non possiamo avere una valutazione molto chiara. Senza dubbio la posizione politica in relazione al conflitto nel territorio mapuche è andata modificandosi. La pressione della destra conservatrice ha piegato la mano ed è riuscita a ristabilire lo stato di eccezione costituzionale, già permanente nelle nostre terre. Siamo totalmente militarizzati.

Come accennato nelle lettere precedenti, osserviamo una chiara mancanza di esperienza e chiarezza politica dei consiglieri e rappresentanti politici nella regione. Questo fatto crea un vuoto e un’incertezza su una possibile via d’uscita o dialogo che potrebbe instaurarsi, soprattutto con lo scenario politico che affrontiamo di fronte al plebiscito del 4 settembre.

La nostra Associazione Regionale Folilko continua a lavorare instancabilmente per la giustizia, i diritti collettivi e per i prigionieri politici mapuche. Principalmente per Machi Celestino Córdoba e i cugini Jose e Luis Tralcal, accusati ingiustamente dell’omicidio della coppia Lucksinger Mackay. Dopo il costante accompagnamento a loro e alle loro famiglie nella sfera giudiziaria, psicologica e sociale, abbiamo ottenuto che oggi stanno scontando la pena in centri di lavoro aperti (sotto la custodia della gendarmeria cilena), inoltre hanno uscite domenicali e trimestrali per visitare le loro famiglie e comunità.

Nell’ambito di We Tripantu, (capodanno mapuche, ndt), si è tenuta nel carcere di Temuco una cerimonia culturale e spirituale guidata dal machi Celestino Córdova per sostenere i prigionieri mapuche. Alcuni parenti si sono recati in quella struttura poiché a causa della pandemia gli ingressi sono ancora limitati. 

Un’altra questione che condivideremo con voi. Stiamo lavorando con molte comunità della regione dell’Araucanía al fine di raggiungere al più presto un incontro con il presidente Gabriel Boric, considerando che il conflitto diventa ogni giorno più violento, dove l’omicidio di persone di origine mapuche è già diventato una cosa normale. Secondo noi è molto pericoloso.

La necessità di un incontro tra il Governo e un rappresentante della Nazione Mapuche è   opportuna per avvicinarsi e unire le posizioni su un possibile dialogo. Per questo noi, con un gruppo di comunità mapuche, pensiamo di dover dialogare sulla base del contesto storico e in tal senso abbiamo evocato i Trattati (o Parlamenti) firmati dalla Corona Spagnola e dalla Nazione Mapuche, in particolare il Trattato di Quillem del 1641 e il Trattato di Tapihue del 1825 (firmato dallo Stato Cileno). Quest’ultimo riconosce la Sovranità Territoriale del Popolo Mapuche dal fiume Bio Bio a sud.

In questo senso il presidente Boric, nel suo discorso del 1° giugno (Resoconto pubblico), ha fatto cenno al Trattato di Tapihue del 1825, per cui le comunità mapuche hanno ritenuto molto opportuno utilizzare questi strumenti storici per gettare le basi per un possibile dialogo tra lo Stato e la Nazione Mapuche.

 Abbiamo tenuto due incontri con i consiglieri del presidente nella città di Temuco. La scorsa settimana abbiamo inviato una lettera al presidente e lui ne è già in possesso. Abbiamo concordato di tenere un incontro al Palacio de la Moneda, l’avvio sarebbe il 19 agosto. Lì parteciperà una delegazione di Autorità tradizionali, Lonko, (capo mapuche) Machi (funzioni mediche e spirituali), weupife (saggio), werkenes (portavoce), uomini e donne, per dialogare con il presidente cileno.  Speriamo che ci dia lo spazio necessario.

Condividiamo con voi la nostra lettera indirizzata al Presidente della Repubblica del Cile. E’ un documento che cerca di fornire uno sfondo storico di ciò che è accaduto nel nostro territorio e, sulla base della verità storica, andare verso un futuro migliore.

Vi terremo informati su quanto sta accadendo con la nostra iniziativa e sui risultati dei colloqui con l’attuale governo.

Il 4 settembre andremo alle urne per votare una nuova Costituzione. Le campagne si scatenano sia per l’approvazione che per il rigetto. La destra politica, uomini d’affari e grandi gruppi economici stanno per respingere la proposta della nuova Costituzione. Nel caso dei Mapuche, pensiamo che comunque staremo meglio con la nuova Costituzione che con quella attuale, quindi saremo per l’APPROVAZIONE. È un fatto storico per il Cile e molto meglio per i popoli indigeni.

Mandiamo tanti saluti a te e Gabriella e tanto amore alla tua famiglia, speriamo che la vita continui a darti tanta forza per superare questo momento difficile, che la montagna ti aiuti a prendere forza, anche attraverso di te mandiamo tanti saluti alle sorelle e fratelli della Rete. Speriamo che la vita ci dia la possibilità di incontrarci di nuovo. Alleghiamo una lettera inviata al Presidente della Repubblica.

Affettuosamente

Jose Nain, Margot Collipal.

Associazione Regionale Mapuche Folilko

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