Il Vangelo e Salvini – di Alex Zanotelli

Martedì il leader leghista, Matteo Salvini, in Senato ha baciato il rosario, ha citato San Giovanni Paolo II e si è affidato alla protezione della Madonna. Salvini è da un pezzo che utilizza i simboli religiosi. E non è il solo. È in atto a livello mondiale, in Europa come negli Stati Uniti, nel Brasile e in Australia, un utilizzo massivo dei simboli cristiani da parte della destra.

Dopo 500 anni in cui la «tribù bianca» è prosperata economicamente sulle spalle delle altre popolazioni, trincerandosi dietro l’ideologia di essere l’unica portatrice della Cultura, della Civiltà e della Religione, adesso la tribù si sente minacciata, ha paura di perdere i propri privilegi e si rinchiude nei propri confini, cercando di ritrovare un’identità forte. Il cristianesimo e i suoi simboli offrono identità ma anche un mezzo per appellarsi alle masse.

Quando Salvini, il giorno della conversione in legge del decreto Sicurezza bis, ringrazia la Madonna di Medjugorje sa di richiamare un luogo di culto popolarissimo, dove moltissime persone vanno in pellegrinaggio. Soprattutto fedeli delle regioni del Nord est, dove l’elettorato della Lega è più radicato. Perciò quel tipo di appello ha un significato identitario preciso per il popolo del Carroccio. Evidentemente a Salvini non interessa che il richiamo alla Madonna porti con sé un messaggio esattamente opposto a quello dei decreti Sicurezza uno e due, come insegna il culto della Madonna di Porto Salvo, molto cara ai marittimi e ai pescatori in particolare del Mezzogiorno. Salvini capovolge il messaggio per la sua base elettorale.

E infatti parlare di Porto Salvo a lui non interessa. Quello che è grave è l’appoggio che ha ricevuto da alcuni settori della Chiesa che dovrebbero chiedersi che razza di Vangelo abbiano annunciato. Ma l’Italia è mai stata evangelizzata?

Qualcuno, anche martedì in Senato, si è chiesto se Salvini, quando bacia il rosario, richiama i riti della ndrangheta e della mafia. Li ho studiati per anni, in Calabria ad esempio si brucia l’immaginetta di San Michele durante il rito di iniziazione. I simboli religiosi sono parte fondante anche della struttura dei gruppi mafiosi in Sicilia. Ma non vedo molte analogie con quello che fa Salvini.

Piuttosto, il leader della Lega si richiama a una tradizione religiosa molto radicata al Sud per cercare di conquistarne i voti, sottraendoli ai 5Stelle.

Non va meglio neppure con lo spettacolo offerto da Matteo Renzi in Senato: dopo tutte le politiche razziste dei governi Pd, fino all’appoggio alla linea sui migranti dettata dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, è davvero grave usare il Vangelo di Matteo, in particolare il capitolo 25, quando lo si è disatteso politicamente. Questa è piuttosto ipocrisia religiosa.

Il vangelo è talmente esigente che impone di stare lontano dai Palazzi. L’unica volta che Gesù è entrato nel Palazzo è stato quando l’hanno condannato a morte.

La Chiesa può solo essere minoranza, vivere in modo alternativo e diventare coscienza critica di questo tipo di società. Papa Francesco chiede la purificazione della Chiesa, chiede cioè che passi da Chiesa ricca a povera, che cammini accanto alle persone.

Dobbiamo uscire dalla «bolla coloniale», come ci ha insegnato il vescovo di Orano Pierre-Lucien Claverie ucciso nel 1996, per lavorare a una umanità plurale. Invece ci stiamo scomunicando gli uni con gli altri. In conclusione, i politici la smettano di strumentalizzare il cristianesimo e i suoi simboli. Con questa parodia della religione si guadagnano voti oggi, ma le persone finiscono poi per perdere la fede nelle istituzioni.

Alex Zanotelli

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