Un medico che ha osato opporsi ad una legge che ammette la tortura – Gideon Levy

I MEDICI, CHE INSERISCONO A FORZA UN TUBO NELLO STOMACO DI QUALCUNO, DOVREBBERO ESSERE BOICOTTATI E OSTRACIZZATI IN ISRAELE E OVUNQUE.

Gideon Levy – 13 agosto 2015

La madre di Mohammed Allan, un prigioniero palestinese che sta facendo lo sciopero della fame ad oltranza, tiene in mano il ritratto di suo figlio nel corso di una manifestazione per chiedere la sua liberazione, Bee’er Sheva, 9 agosto 2015.

Israele trasferisce il detenuto palestinese in sciopero della fame in un secondo ospedale.

E a quel punto apparve come un raggio di luce nel buio, la persona meno probabile. In un luogo dove non c’era nessuno, ecco una persona: il presidente dell’Associazione Medici Israeliani (IMA) Dr Leonid Eidelman. Con l‘aspetto di un burocrate sovietico, di specialità anestesista, proprio lui ha svegliato l’organo più anestetizzato in Israele – la coscienza – e ha dimostrato che le cose possono essere diverse.

È difficile ricordare quando è stata l’ultima volta che un leader labourista ha agito in questo modo in Israele: quando una persona che non è membro di un comitato etico si è spinta oltre il terreno del salario e dei servizi medici privati. Quando qualcuno ha osato esprimersi contro la legge. L’IMA si è trasformata per un attimo in Medici Senza frontiere, l’obiezione di coscienza è diventata improvvisamente un’arma legittima. Senza troppa enfasi e andando diritto al punto, questo medico coraggioso ed etico, che una volta aveva egli stesso fatto uno sciopero della fame, ha dichiarato che l’IMA non si sarebbe prestata alla tortura, che i suoi membri non avrebbero nutrito a forza i prigionieri che fanno lo sciopero della fame, non avrebbero applicato la legge approvata dalla  Knesset. La legge? Eidelman ha indicato che in Cina per esempio i medici torturano in base alla legge. Bravo Eidelman.

La sua dichiarazione ha reso l’oscurità ancora più evidente. Improvvisamente è emerso quanti collaboratori siano al servizio dell’occupazione e quanti agenti del male svolgano il loro ruolo senza un Eidelman che li Fermi.  Quanti sindacati avrebbero potuto protestare e dare istruzioni ai loro membri di interrompere il collaborazionismo e rifiutarsi di continuare.

Non sono solo i servizi segreti  dello Shin Bet e l’ esercito, i coloni, l’intera società è coinvolta. Gli ingegneri, le imprese a contratto, gli architetti, coloro che edificano su terre rubate, i banchieri e coloro che commerciano con denaro acquisito con lo sfruttamento.  Coloro che si impadroniscono delle risorse naturali nei territori occupati. Un insieme di persone coinvolte nell’occupazione e che si comportano come se fossero innocenti. E naturalmente gli avvocati: immaginate Eidelman a capo dell’associazione degli avvocati, che dà istruzioni ai suoi membri di interrompere la cooperazione con le grottesche cosiddette corti militari. Un sogno. Quasi la fine dell’occupazione.

Un po’ più di Eideleman e la realtà cambierà. Eidelman ha dimostrato che ciò è possibile. Tutti gli altri hanno dimostrato come siano contaminati e collusi. Essi hanno dimostrato perché chi all’estero si oppone all’ occupazione dovrebbe boicottare tutti i segmenti della società, e non solo i coloni.

Anche i medici sono contaminati. Khader Adnan, che ha fatto lo sciopero della fame, mi ha detto la scorsa settimana a Nablus, che i suoi carcerieri si sedevano nella sua stanza nell’ ospedale di Assaf Horofeh e mangiavano shawarma e pizza mentre le sue condizioni peggioravano, con i polsi ammanettati e le caviglie legate al letto. Ci sono medici che permettono questo, ci sono medici che non dicono no a quest’assenza di umanità nell’ospedale del quale sono responsabili. Hanno tradito la loro missione.

Ci sono medici nello Shin Bet che hanno istruito ed istruiscono i torturatori e ci sono medici nel servizio carcerario israeliano che sono ora pronti ad adibire una stanza per il la nutrizione forzata nelle prigioni. L’horror show di spostare Adnan da un ospedale all’altro, forse per “cambiare aria”, o forse per nutrirlo a forza in un ospedale con a capo un direttore, brigadiere generale di riserva dell’ esercito, non aveva sollevato alcuna protesta. I medici che inseriscono a forza un tubo nello stomaco di qualcuno dovrebbero essere boicottati e ostracizzati, in Israele e all’estero, sia loro sia i loro superiori: nessun progetto di ricerca, nessuna conferenza, nessun aggiornamento, nessuna appartenenza all’IMA.

Negli ultimi mesi, due palestinesi in sciopero della fame hanno attratto l’attenzione internazionale. C’è chi ha festeggiato questi combattenti per la libertà, il cui sciopero della fame aveva l’obiettivo di liberarli dalla detenzione senza processo. In Israele i loro casi furono discussi solo per il rischio d’immagine dello stato israeliano nel caso fossero morti. Nessuno chiese perché essi stessero scioperando. Chissà, forse la loro lotta era giusta? Forse dovevano essere ammirati per la loro determinazione e il loro sacrificio?

Ogni mezzo è stato dichiarato legittimo per prevenire “il danno d’immagine”. Metteremo a forza un tubo dentro di loro e così nutriremo l’immagine dello Stato. E a questo punto viene Eidelman  e distrugge questa moralità distorta.

Versione in inglese: www.haaretz.com/opinion/.premium-1.670851

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.