Circolare Rete Quarrata novembre 2009


Care amiche e cari amici della Rete,

si è svolto a Roma -dal 4 al 25 ottobre- il secondo Sinodo Africano, a cui hanno partecipato 250 tra vescovi, laici, suore e preti. Perchè Sinodo e non Assemblea? E' molto semplice: il Sinodo è riflessivo ecc..., ma solo consultivo! L'Assemblea -vedi quella che si svolge ogni 10 anni in America latina- è deliberativa! Un documento riconosciuto dalla Chiesa tutta, quindi attuativo per i cammini delle chiese locali. Sappiamo quanti problemi hanno creato in Vaticano l'opzione per i poveri e la Teologia della Liberazione.
L'Africa si presenta come un arcobaleno cromatico multiculturale e multireligioso, come uno scrigno di tesori culturali e spirituali, fatto da tradizioni popolari e familiari, di simboli e riti religiosi, di sapienza, memoria e folcrore.
L'Africa ha bisogno di stimoli forti per custodire la propria identità culturale e spirituale, impedendo che essa si dissolva sotto il vento della globalizzazione che soffia con forza sulle 53 nazioni che la compongano. Sono stati oltre 150 gli interventi in aula, in un resoconto presentato ai giornalisti, emerge che la parola pace è stata evocata 402 volte. Segue il tema della giustizia che è stato evocato 345 volte. In aula si è quindi parlato di guerra (158 volte), di esorcismo (12 volte), di bambini (60 volte), di bambini soldato (4 volte). Il problema dell'Aids è stato citato 27 volte. Tra i temi principali, emergono anche la prostituzione, la violenza, le religioni tradizionali, il dialogo e l'Islam. Nelle riflessioni dei padri sinodali hanno risuonato anche parole di fede e di speranza: Amore (122 volte) e Speranza (57 volte).
Forte è stata la denuncia contro la classe politica. I politici ritemngono che essere eletti significhi avere il lasciapassare per rapinare il Paese, ha denunciato l'arcivescovo di Songea-Tanzania, mons. Norbert Wendelin Mtega.
"Per i nostri politici -ha affermato- pace significa un clima tranquillo che consenta loro di rubare e godere i soldi del loro Paese. Per loro, libere e giuste elezioni significa successo nel portare le persone alle urne nella totale ignoranza dei loro diritti e delle manovre subdole dei candidati".
Al Sinodo si è elevata forte la voce contro la stregoneria. Molta gente viene ancora torturata, perseguitata e assassinata solo a causa di sospetti infondati, fomentati dalla magia, dagli stregoni e da motivazioni personali. Non ci sono leggi per difendere queste persone oppresse, i governi tacciono e condonano, alcuni leader approfittano di ciò per montare campagne contro gli avversari politici. Forte è stato il richiamo alla situazione di fame e di miseria in cui versa il continente. L'economia in Africa -come in ogni parte del mondo!- ha bisogno dell'etica, di un'etica amica della persona. Liberare l'Africa dalla fame è possibile a una sola condizione: che ci sia la volontà politica.
Oggi la situazione della fame nel mondo è tragica, in Africa ancor più inquietante. Complice anche la crisi mondiale, per la prima volta nella storia, quest'anno, il numero delle persone affamate ha raggiunto e superatola cifra di un miliardo, ovvero il 16% della popolazione mondiale. In Africa, la situazione è tragica, sono 280 milioni le persone malnutrite, il 25% della popolazione. Di fronte a questa emergenza umanitaria bisogna intervenire in fretta. Capire dove e come intervenire. Si tratta di una questione di priorità assoluta.
Viviamo nella vergogna più evidente ma nessuno ne parla: ogni anno sosteniamo l'agricoltura nostra e dei Paesi occidentali con 300 miliardi di euro, mentre per le spese militari siamo arrivato a 1.000 miliardi di euro. Ma nessuno ne parla, nessuno dice che la nostra agricoltura è gonfiata ad arte per privilegiare l'esportazione e mettere in ginocchio i mercati del Sud. Nessuno chiede una moratoria sulle armi. Ma dove sono gli occhi e le azioni della sinistra, di chi crede e predica nella giustizia e poi "pratica" attraverso leggi "privilegio", l'ingiustizia. Siamo nel pieno dell'autunno, domenica scorsa rientrando da Trento con un gruppo di amici brasiliani di Casa Cor da rua di San Paolo-Brasile: suor Ivette, suor Regina, Claudia, Avelino, Marcos e Raquel, abbiamo attraversato boschi in trasformazione. Foglie sugli alberi e in caduta come fiamme incandescenti, delicati ventagli d'oro e di bronzo volteggiavano nell'aria prima di adagiarsi a terra e lasciare i rami di aceri e pioppi. Sono le foglie che cambiano la loro funzione e diventano nuova linfa multicolore per boschi, parchi e giardini. Invadendo strade e tetti. Quando saremo pronti noi per iniziare un nuovo ciclo, un nuovo progetto. Come la natura, quando saremo pronti per affrontare nuove sfide per dare al mondo uno stare diverso, e sentire gli altri sorelle e fratelli?
Ricordiamo sempre che il cambiamento, qualsiasi cambiamento ha bisogno di me, di te!

 Antonio



Nei canali di Otranto e Sicilia, migratori senz'ali, contadini di Africa e di Oriente, affogano nel cavo delle onde.
Un viaggio su dieci s'impiglia sul fondo. Il pacco dei semi si sparge sul solco, scavato dall'ancora e non dall'aratro.
La terraferma Italia è terrachiusa. Li lasciamo annegare per negare.
Erri De Luca



In margine alla manifestazione del 10 ottobre contro il razzismo
di don Pasquale Gentili


Un tale uscendo dalla chiesa si mette a protestare perchè quella manifestazione era un atto di violenza: lo aveva disturbato mentre stava cercando di concentrarsi in chiesa per la preghiera. Un altro palando quasi a se stesso, ma ad alta voce ripeteva: "ma andate a lavorare!!!" Sono due reazioni colte in margine alla manifestazione antirazzista del 10 ottobre a Cesena: bella, colorata, allegra, vivace e soprattutto giovane. Sono tornato a duemila anni fa. Gesù usciva da Gerico, una città ricca, una città commerciale. Molta folla, in gran parte discepoli, lo accompagnava, orgogliosa di quella relazione privilegiata che erano riusciti a stabilire con lui. Ma qualcuno si mise a gridare nel tentativo di farsi sentire da Gesù. E quando i discepoli lo sgridano per farlo tacere, - forse faceva perdere loro la concentrazione, l'attenzione alle eventuali parole che Gesù avrebbe potuto dire, - lui grida ancora più forte. L'evangelista concentra il suo grido in queste parole: "figlio di Davide, abbi pietà di me!". Era un uomo cieco, che stava seduto ai margini della strada e chiedeva l'elemosina: aveva anche un nome: Bartimeo. Raramente nel vangelo si danno tante informazioni su una persona! Gesù lo sente e si fermò. Anche quel samaritano che era in viaggio da Gerusalemme a Gerico, vedendo un uomo mezzo morto ai margini della strada si fermò, dopo che un sacerdote e un levita passati per caso erano andati oltre senza fermarsi. E lo fa chiamare dagli stessi che prima lo avevano sgridato.
E questi cambiano atteggiamento: miracolo! Invitano il cieco a farsi coraggio e ad alzarsi. Questi con un balzo, gettando via il mantello, il simbolo della sua emarginazione, corre da Gesù. "Che cosa vuoi che io faccia per te". Gesù capisce che quell'uomo non voleva più essere identificato per l'emarginato che vive di elemosina; che il problema non è la quantità dell'elemosina, ma la qualità della vita. E quell'uomo gli racconta la sua storia, le sue umiliazioni, i suoi sogni soffocati e che forse Gesù era riuscito a fargli risvegliare. Chissà quanti di quegli immigrati presenti alla manifestazione avevano una storia simile! Loro che avevano buttato all'aria i loro "mantelli" per un viaggio che Gesù chiama fede... E forse sarebbe stato un vero miracolo se quelle persone che stavano in chiesa per manifestare la loro fede, fossero uscite, si fossero fermate, e avessero ascoltato la storia dell'altro... magari anche col vescovo! Gente che gridava il proprio disagio, chiedendo non elemosina, ma lavoro, a partire da un semplice permesso per non stare ai margini della strada… Gesù dice a quel cieco che la sua fede lo aveva salvato e il cieco vide davanti a sè una strada e prese a percorrerla con Gesù. Ma quella strada portava a Gerusalemme, il cuore del potere politico e religioso! Mi son chiesto perchè quel cieco chiama Gesù "figlio di Davide", così come lo chiameranno i bambini al suo ingresso a Gerusalemme. Gesù era molto attento alle parole, a come lo interpellavano. Quando un tale lo interrogò con le parole; "maestro buono", lo interruppe subito dicendo che quell'aggettivo non gli competeva perchè nessuno è buono, neppure lui! Mentre non rifiuta l'appellativo di figlio di Davide. Davide era stato il re per eccellenza del popolo d'Israele, un re bambino, un re senza potere, un principe della pace, uno che avrebbe cambiato le lance in falci, che avrebbe fatto convivere il lupo con l'agnello, avrebbe stabilito il diritto e la giustizia… L'espressione quindi ha un forte accento politico e sia il cieco che Gesù sono consapevoli che il problema non è solo spirituale, ma anche politico. Occorre risvegliare la coscienza, ma poi provocare la politica. E i due si avviano insieme verso Gerusalemme per scontrarsi col potere politico e religioso.
Non sarà molto dissimile l'ingresso di Gesù a Gerusalemme dalla manifestazione antirazzista...anche allora confusione allegria, entusiasmo, soprattutto nei giovani, tanto che anche lì qualcuno tentò di farli tacere.
Poi, come al solito Gesù si lacsia prendere la mano ed esagera. Va nel tempio e butta per aria i tavoli dei cambiavalute, dei mercanti... E' l'imprudenza dei giovani... penso in questo momento a ciò che è successo a d. Alessandro Santoro... ma a quelli come lui va la simpatia l'affetto, la stima perchè sanno risvegliare i sogni... Certo Gesù è stato arrestato, condannato, ucciso... ma almeno rendiamogli atto dei veri motivi: la religione e la politica non possono esimersi dal confronto con le storie di chi si vorrebbe solo relegato a chiedere l'elemosina! La sua morte è conseguenza del fatto di aver chiamato fede un grido di ribellione, un salto di gioia, un sogno, una speranza, una lotta!



Vi invitiamo ad aiutarci a diffondere questa iniziativa inviando una e-mail ai vostri contatti e invitando a sottoscrivere entro il 20 novembre: "La proposta di Sezano": PER L’ACQUA NELL’AGENDA DEI NEGOZIATI DI COPENHAGEN SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO. Iniziativa di cittadini appartenenti a diverse religioni e tradizioni morali. Sottoscrivi l'APPELLO. Vai al sito www.lapropostadisezano.it