A un mese dall’ morte di mio fratello Barney Bush – di Lance Henson

Qual è la cifra della vita di un uomo? Che sia amato dalla sua famiglia e dai suoi amici. Che sia stato fedele a dio e alla nazione che gli ha permesso di svolgere il proprio lavoro per provvedere alla famiglia. Che lasci un ricordo di amore e devozione e che proprio per questo sia ricordato. Gli uomini dovrebbero dedicare la loro vita a realizzare tutte queste finalità. Questi uomini sono eroici. Ci sono anche uomini vestiti di una pelle che non è accettata dalla normale cifra di ciò che è un uomo. La normale cifra di un uomo americano. Sono gli altri. Non possono togliere una pelle o una cultura che è stata odiata e storicamente identificata dagli eserciti che hanno invaso i suoi fratelli e sorelle di sangue per oltre 500 anni e che hanno tentato l’annientamento e il genocidio contro di loro. Come consideriamo questi uomini? Questi uomini sono outsider per loro scelta. Sono uomini che hanno a cuore la natura come fosse un familiare da proteggere. Uomini che tanto amano la Madre Terra e la sua famiglia tribale che difenderanno il diritto alla vita di queste entità spirituali con le parole, le azioni e con il loro ultimo respiro. Mio fratello Barney Bush è uno di loro. Sebbene ora sia nel mondo degli spiriti del suo popolo shawnee, è tra noi come presenza vivente. La sua poesia, il suo humor, il suo spudorato senso di giustizia, di gentilezza e di pura devozione sono ora fissati permanentemente nelle vite di coloro che lo hanno nel cuore. Il suo grande rispetto per la cultura appartiene a un mormorio sommesso e mitico di saperi antichi e puri. Era e rimarrà nostro fratello.

22/9/21

Lance Henson – poeta «dog soldier» cheyenne

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