Fare la pace con l'acqua
26/03/09 22:52 Categoria Notizie
Tra tutti i Beni della Vita, il più minacciato è l'Acqua. É il maggior problema ecologico del nostro tempo e sta iniziando a esser motivo di conflitti e guerre tra diversi popoli in quasi tutti i continenti. Se 1,2 miliardo di persone non hanno accesso all'acqua potabile e milioni di bambini, in molti paesi poveri, muoiono per l'uso di acqua non salubre, dobbiamo occuparci prioritariamente di questo.
L'uso che la società fa dell'acqua continua ad aumentare, mentre, a causa dell'inquinamento e del riscaldamento globale, ora evidente, i fiumi di tutti i continenti diminuiscono di volume, molti sono agonizzanti, come il fiume San Francisco e l' Araguaia. Le fonti di acqua diminuiscono ogni giorno e continua l'uso predatorio.
La reazione della società capitalista é di fare dell'acqua una merce, in alcuni posti più cara del latte o della Coca Cola. Vendere l'acqua, che è un bene indispensabile alla vita umana e a tutte le forme di vita, privatizzarla, ossia dandola in mano alle grandi potenze economiche, come la Coca Cola, la Danone e altre. Ad esempio, tutte le fonti minerali della città di San Lourenço, in Minas Gerais e la stessa acqua che serve alla città sono di proprietà della Coca-Cola, vendute come merce.
La privatizzazione dell'acqua non procede a caso, è elaborata, nelle regioni dove è abbondante, da piani di appropriazione privata, di lungo periodo e su scala mondiale.
Molti gruppi della società civile si sono mobilitati contro questo crimine. L'Uruguay ha inserito nella sua Costituzione Federale: "L'acqua è una necessità e un diritto di tutti, Per questo non può essere privatizzata né mercantilizzata". La resistenza continua difficile e violenta. Ma le organizzazioni della società civile più coscienti e i gruppi ecologici non si riposano.
"In Italia, nel 2004, le comunità si sono organizzate e hanno ottenuto una grande vittoria: hanno obbligato 136 sindaci a ritirare le delibere di privatizzazioni dell'acqua. Da lì la lotta si è ampliata e sparsa in altre regioni e paesi" (Cf Alex Zanotelli nel libro: Marcelo Barros e Frei Betto, L' amore feconda l'universo, Ed. Agir 2009).
Certamente, le persone possono chiedersi: "Cosa possiamo fare noi poveri mortali per una causa come questa?" Senza dubbio la prima cosa è prendere coscienza del problema, educarsi ed educare a risparmiare acqua, proteggere fiumi e fonti vicini a casa o che si incontrano nei cammini della vita.
Chi ha possibilità , può dar vita a comitati in difesa dei bacini idrografici. Ne esiste uno che difende il rio Vermelho. Ce ne sarà uno che proteggerà il Meia Ponte e, principalmente, il nostro Araguaia?
Farsi responsabile, nelle proprie possibilità, del problema dell'Acqua è fare sì che la Pace e la Giustizia possano verificarsi nel mondo.
Marcelo Barros é monaco benedettino e autore di 26 libri, dei quali il più recente é "Lo Spírito viene dalle Acque".
Ed. Rede-Loyola, 2003.
L'uso che la società fa dell'acqua continua ad aumentare, mentre, a causa dell'inquinamento e del riscaldamento globale, ora evidente, i fiumi di tutti i continenti diminuiscono di volume, molti sono agonizzanti, come il fiume San Francisco e l' Araguaia. Le fonti di acqua diminuiscono ogni giorno e continua l'uso predatorio.
La reazione della società capitalista é di fare dell'acqua una merce, in alcuni posti più cara del latte o della Coca Cola. Vendere l'acqua, che è un bene indispensabile alla vita umana e a tutte le forme di vita, privatizzarla, ossia dandola in mano alle grandi potenze economiche, come la Coca Cola, la Danone e altre. Ad esempio, tutte le fonti minerali della città di San Lourenço, in Minas Gerais e la stessa acqua che serve alla città sono di proprietà della Coca-Cola, vendute come merce.
La privatizzazione dell'acqua non procede a caso, è elaborata, nelle regioni dove è abbondante, da piani di appropriazione privata, di lungo periodo e su scala mondiale.
Molti gruppi della società civile si sono mobilitati contro questo crimine. L'Uruguay ha inserito nella sua Costituzione Federale: "L'acqua è una necessità e un diritto di tutti, Per questo non può essere privatizzata né mercantilizzata". La resistenza continua difficile e violenta. Ma le organizzazioni della società civile più coscienti e i gruppi ecologici non si riposano.
"In Italia, nel 2004, le comunità si sono organizzate e hanno ottenuto una grande vittoria: hanno obbligato 136 sindaci a ritirare le delibere di privatizzazioni dell'acqua. Da lì la lotta si è ampliata e sparsa in altre regioni e paesi" (Cf Alex Zanotelli nel libro: Marcelo Barros e Frei Betto, L' amore feconda l'universo, Ed. Agir 2009).
Certamente, le persone possono chiedersi: "Cosa possiamo fare noi poveri mortali per una causa come questa?" Senza dubbio la prima cosa è prendere coscienza del problema, educarsi ed educare a risparmiare acqua, proteggere fiumi e fonti vicini a casa o che si incontrano nei cammini della vita.
Chi ha possibilità , può dar vita a comitati in difesa dei bacini idrografici. Ne esiste uno che difende il rio Vermelho. Ce ne sarà uno che proteggerà il Meia Ponte e, principalmente, il nostro Araguaia?
Farsi responsabile, nelle proprie possibilità, del problema dell'Acqua è fare sì che la Pace e la Giustizia possano verificarsi nel mondo.
Marcelo Barros é monaco benedettino e autore di 26 libri, dei quali il più recente é "Lo Spírito viene dalle Acque".
Ed. Rede-Loyola, 2003.