La grande assente

Ci avete fatto caso, cari concittadini lettori, che da quando è caduto il muro di Berlino, di “giustizia sociale” non si parla più, nessuno nomina che si è andata globalizzando, l’organizzazione economica della comunità umana secondo il capitalismo, e che c’è stata una conversione planetaria ai dogmi del mercato e della competizione?
Tutti quanti hanno starnazzato di gioia quando l’utopia della fratellanza da incarnarsi in questo mondo si è suicidata; ma forse, in questi ultimi tempi, è possibile apprezzare con una maggior lucidità il risultato di suddetto suicidio. Col capitalismo ci siamo giocati la giustizia sociale; col mercato la fratellanza fra gli uomini, cioè il cristianesimo; con la competitività ci siamo giocato il sindacato. Ecco qualche pezza d’appoggio ai suddetti enunciati, sui quali in troppo pochi riflettono, ma dei quali non certo in troppo pochi pagano le conseguenze.
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Lo scandalo in Vaticano

Lo scandalo in Vaticano: bisogna affrontare le cause di fondo della crisi che sono il troppo potere a Roma e le grandi risorse gestite da sempre in modo oscuro
Le vicende che, da settimane, stanno coinvolgendo il Vaticano – e che hanno avuto grande eco sui media di tutto il mondo – hanno inevitabilmente creato sofferenza, incredulità e sconcerto nell’universo cattolico, a prescindere dalle diverse sensibilità e modi di intendere la pratica dell’Evangelo di Gesù.
Le reazioni dei più importanti vertici ecclesiastici, dopo un grande imbarazzo, sono state quelle di ricordare che, comunque, la Chiesa è fondata sulla roccia e che la sua storia ha visto ben di peggio; in conclusione, le autorità ecclesiastiche hanno invitato alla preghiera. Affermazioni che ci sentiamo di condividere. Ma sarebbe stato opportuno anche un qualche atto, seppur parziale, di riconoscimento di colpe o di errori e di conseguente pentimento.
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Stop al geocidio, di Alex Zanotelli

Appello / Verso Rio+20
   
Siamo alla vigilia di un altro importante appuntamento per salvare il pianeta terra:”RIO+20”, che si terrà a Rio dal 20 al 25 giugno 2012.
Nel 1992 infatti l’’ONU aveva convocato a Rio de Janeiro una Conferenza sul Pianeta Terra. Purtroppo alle tante speranze suscitate sono seguiti venti anni di amare delusioni che hanno portato all’attuale e grave crisi ecologica. Particolarmente amari i fallimenti delle conferenze sul clima di Copenhagen(2009), di Cancun(2010) e di Durban(2011). Siamo sull’’orlo dell’’abisso.
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Strategia della tensione in Vaticano

Caos in Vaticano.
E’ necessaria una reazione spirituale di tutti i cristiani a questa deriva.

Mai lo smarrimento era arrivato a questi livelli nella Chiesa cattolica. Certo nel Novecento non erano mancate lotte di potere condotte senza esclusione di colpi. Dal veto dell’imperatore d’Austria nel 1903 contro l’elezione al papato del cardinal Rampolla a quel novembre 1962 nel quale il Sant’Ufficio passò a Indro Montanelli accuse di modernismo per macchiare la giovinezza di Giovanni XXIII, dalla cacciata di Montini da Roma orchestrata dalla corte pacelliana nel 1954 alla lotta del torrido conclave del 1978 che convinse tutti a votare il Papa straniero, su su fino alla vicenda dell’Ambrosiano e di Marcinkus, nella quale toccò a un cattolico pulito come Nino Andreatta salvare la Chiesa dalle sue sozzure.
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Lettera a Napolitano: "2 giugno, ripudiamo la guerra"

Il Movimento Nonviolento invita tutti a scrivere una lettera al Presidente Napolitano per chiedere di restituire al 2 Giugno la forza dirompente e smilitarizzata della nostra Repubblica, fondata sul lavoro e sul ripudio della guerra. Inoltre propone di organizzare dove possibile delle sfilate nelle quali i cittadini disarmati innalzino i cartelli con il testo dell'articolo 11 della Costituzione: l'Italia ripudia la guerra.

Al Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale - Roma

2 giugno, ripudiamo la guerra

La pace è l'unico valore veramente rivoluzionario perché costringe a ripensare tutte le categorie del vecchio mondo che è stato costruito sulle macerie delle guerre.
Essere costruttori di pace oggi significa obiettare al sistema di guerra e alle spese militari che la guerra rendono possibile.
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Associarsi per un movimento di "economia democratica"

I Comitati Dossetti per la Costituzione, l’Associazione per la Democrazia Costituzionale, Altrapagina, l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, il Cenacolo Bonhoeffer di Modica, il Centro per la Pace di Bolzano, Missione Oggi, il Centro Balducci di Zugliano del Friuli, l’Associazione San Salvi Pellicanò di Firenze, Pace e Diritti, Koinonia, il Cipax, la Casa dei Diritti Sociali, Vasti

invitano i cittadini ad associarsi per un movimento di

“ECONOMIA DEMOCRATICA”

Dopo un confuso periodo di turbolenza dominato dalla figura di Berlusconi, si è reso manifesto in Italia il vero problema che mette a repentaglio il futuro del Paese e la sicurezza dei cittadini: il sopravvento dell’economia sulla politica che rende tutti indifesi e prosciuga gli spazi della democrazia.
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Pasqua 2012 - Siamo tutti ospiti

Questa notte, alla Casa della Solidarietà, grazie alla presenza del nostro amico-fratello Marcelo Barros, benedettino brasiliano che sta passando questo tempo pasquale da noi, ho compreso profondamente il senso della Pasqua come missione, come guardare la vita con gli occhi degli altri.
Oggi questo accogliere l’altro è un valore indispensabile. Il passaggio dalla diffidenza per il diverso all’ospitalità fiduciosa è, infatti, una delle mete più alte di una società veramente umana. Sono molti gli esempi in cui la Bibbia presenta lo straniero, metafora dell’altro, non come minaccia, ma come finestra dalla quale guardare e interpretare le realtà. Lo spazio dove Dio irrompe nella storia ed apre la coscienza dell’uomo alla responsabilità per l’altro.
Caino, Caino, dov’è tuo fratello?
Dobbiamo riscoprire la Bibbia come spazio ospitale in cui Dio ci accoglie e dove, ospitati, diveniamo noi stessi capaci di ospitare. La Bibbia stessa è un esempio di ospitalità, perché accoglie al suo interno l’umano nella sua tenerezza, evitando ogni esclusione dovuta a moralismi.
La dimensione politica, sociale e economica dell’ospitalità è una relazione stabilita attraverso il dono. Colui che riceve l’ospite dà infatti la sua disponibilità senza garanzia di contropartita. Mentre l’ospite ricevuto, accettando di essere accolto, entra in un ruolo difficile da sostenere. Accogliere e ospitare, al giorno d’oggi, diventa quindi modo di arricchire umanamente la società. Ma non solo, lo straniero ed il suo bagaglio possono costituire fattori di innovazione sociale e di condivisione della ricchezza economica e culturale. Lasciando da parte l’indifferenza, recuperando il significato del dono, dell’alterità.
Quindi, cerchiamo di comprendere realmente cosa significa essere ospiti per la Parola. Ciò non deve intimorire il ricercatore più laico, in un tempo di nuove e crescenti migrazioni. La Parola intesa come il luogo del vivere aperto a tutto, come spazio fisico e giuridico, dalla piccola città alla grande nazione.
Ciò può permetterci di capire meglio quali confini o quale regola per l’ospitalità. Per capire che siamo tutti ospiti della terra, della nostra “Madre Terra”, dei suoi prodotti, frutto della generosità della natura e della fatica dell’uomo, alla stessa storia del mondo, del quale siamo ospiti.
Antonio

Tradimento Monti, di Alex Zanotelli

Salviamo il Referendum sull’acqua
 
Era il 13 giugno, esattamente 7 mesi fa, quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune: ”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle cariche dei propri covoni!” (Salmo,126)
E oggi, 13 gennaio ritorniamo a “seminare nel pianto..” (Salmo,126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.
Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma mai, mai ci saremmo aspettati che un governo, cosiddetto tecnico, osasse di nuovo mettere le mani sull’acqua, la Madre di tutta la vita sul pianeta.
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Salviamoci con il pianeta, di Alex Zanotelli

La conferenza di Durban
Il 28 novembre si apre a Durban (Sudafrica) la 17a Conferenza (COP 17), per rispondere alla sempre più drammatica crisi ecologica. I rappresentanti di tutti i governi del mondo dovranno in dieci giorni trovare delle vie per bloccare il surriscaldamento del Pianeta. Dopo i fallimenti della Conferenza di Copenhagen (2009) e di Cancun (2010), un’altra sconfitta a Durban l’umanità non se la può permettere. Con i governi del Nord del mondo concentrati sui problemi della finanza, la crisi ecologica è passata in second’ordine.Purtroppo anche i media (sia stampa che TV) non hanno acceso i riflettori su questo problema fondamentale, rivelandosi così profondamente funzionali a questo Sistema economico-finanziario.
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12 risposte sul debito e come uscirne con equità

(a cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo)
  • Cos'è il debito pubblico?
  • Come si è formato il debito pubblico in Italia?
  • A quanto ammonta il debito pubblico italiano?
  • Chi detiene il debito pubblico italiano?
  • Che cos'è la speculazione sul debito pubblico e perché ci danneggia?
  • Perché si tagliano le spese sociali in nome del debito pubblico?
  • Perché tutti invocano la crescita per la soluzione del debito pubblico?
  • Cosa significa “congelamento del debito?
  • Quali possono essere le conseguenze collettive del congelamento del debito?
  • È vero che se lo stato congela il debito, i clienti delle banche non avranno più indietro i loro depositi?
  • È possibile congelare il debito pubblico salvaguardando le famiglie che hanno investito in Buoni del Tesoro?
  • Quali strategie si possono perseguire per ridurre il debito pubblico senza danno sociale?

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Napoli: hasta la victoria, siempre!, di Alex Zanotelli

È un momento questo di gioia e di festa per Napoli perché è diventata la capitale italiana dell’acqua pubblica, la “Parigi d’Italia”. Infatti oggi 26 ottobre 2011, il Consiglio Comunale di Napoli , in seduta pubblica e solenne al Maschio Angioino, vota la ripubblicizzazione del servizio idrico, che sarà gestito da un Ente di Diritto Pubblico ,”Acqua Bene Comune Napoli “ in sostituzione dell’Arin Spa. Napoli diventa così la prima grande città italiana che decide di ‘obbedire’ al Referendum sull’acqua (12-13 giugno 2011), ripubblicizzando la propria acqua e ripudiando la formula della Spa. È una grande lezione che questa città così bistrattata dona a tutto il paese. Per questa vittoria siamo grati al nostro sindaco L. De Magistris e al prof. A.Lucarelli, assessore ai Beni Comuni, ma soprattutto dobbiamo dire grazie alla tenacia e alla grinta dei Comitati Campani per l’acqua pubblica. Sono loro i veri artefici di questa straordinaria vittoria: è la cittadinanza attiva di questa città e regione , che si è impegnata a fondo e per lunghi anni, per difendere la Madre, l’acqua, la madre di tutta la vita. Infatti è dal 2004, quando i 150 comuni di Napoli e Caserta avevano votato la privatizzazione dell’acqua, che i comitati si sono battuti per ottenerne la ripubblicizzazione.
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Non posso tacere - di Alex Zanotelli

Napoli 15.08.2011
Come missionario non posso tacere su quanto sta avvenendo ai nostri fratelli e sorelle immigrati sia nel Mediterraneo che nel nostro paese. Sono fratelli e sorelle africane per i quali noi missionari/e abbiamo dedicato la vita. Siamo stati per anni loro ospiti. Non possiamo vederli morire nel Mare Nostrum né vedere i sopravvissuti sbattuti da un centro all'altro per essere poi riportati ai loro paesi. È una politica razzista quella del nostro governo. Il primo agosto, a Lampedusa, i militari della Guardia costiera hanno scoperto nella stiva di un barcone i cadaveri di 25 giovani morti soffocati. Quella piccola imbarcazione trasportava ben 270 africani provenienti dalla Libia. La cosa più orribile è stato scoprire che i sei scafisti avevano massacrato di botte quei disperati quando avevano tentato di salire sul ponte per respirare perché nella stiva stavano soffocando. Neanche gli animali li trattiamo così.
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Il massacro del 22 luglio - Norvegia e Israele

di María José Lera y Ricardo García Pérez

Il massacro del 22 luglio in Norvegia si è svolto in un contesto a cui vale la pena prestare attenzione. Vi sono stati due attentati, uno contro la sede del governo e l’altro nell’isola di Utaya, a distanza di due ore l’uno dall’altro.
Nell’isola di Utaya si stava svolgendo una “riunione-campo” della Lega Giovanile dei Lavoratori del Partito Laburista (Arbeidaranes Ungdomsfylking, AUF) il cui rappresentante Eskil Pedersen è uno dei difensori più importanti e di grande rilievo del boicottaggio d’Israele in Europa.
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Padre Alex Zanotelli: L'acqua è la vita!

Referendum: diciamo 4 sì!
L’importanza di far tornare l'acqua un bene comune!


Il Parlamento italiano, primo in Europa e forse nel mondo, ha dichiarato l'acqua una merce.
Vi verrebbe mai in mente di privatizzare vostra madre?
Il mio è prima di tutto un appello perché tutti gli italiani si rechino il 12 e 13 giugno a votare per i 4 referendum.
Soprattutto per quello per l'acqua. Anche per questo quesito serviranno 25 milioni di voti. Non esitiamo se vogliamo far far tornare questo elemento prezioso per la vita, un bene comune.
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Non è stata fatta giustizia, ma solo vendetta, di Leonardo Boff

È del tutto inaccettabile che uno Stato per rispondere al terrorismo si sia lui stesso trasformato in uno Stato terrorista. Non è stata fatta giustizia, ma solo vendetta

di Leonardo Boff

Bisognerebbe essere nemici di se stessi e contrari agli stessi valori umanitari per poter approvare il nefasto crimine del terrorismo di Al Qaeda dell’11 settembre del 2001 a New York. Ma risulta del tutto inaccettabile che uno Stato, il più potente del mondo sul piano militare, per rispondere al terrorismo, si sia trasformato in uno Stato terrorista. È quello che ha fatto Bush, limitando la democrazia e sospendendo in modo incondizionato l’applicazione di alcuni diritti che erano l’orgoglio del Paese. Ha fatto di più: ha diretto due guerre, contro l’Afganistan e l’Irak – devastando una delle culture più antiche dell’umanità – nelle quali sono morti più di centomila persone e che hanno causato più di un milione di morti e di sfollati.
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Il vescovo di Sanremo-Ventimiglia: sì all'acqua pubblica!

IlSecoloXIX_2011_05_07

Fai clic sull’articolo (dal Secolo XIX del 7 maggio 2011) per leggerlo in formato pdf (221 Kb).

L'Italia e la Libia, di Valentina Bartolucci

L’Italia ha raramente brillato per coerenza nelle sue scelte politiche, rapporti e alleanze internazionali. Tralasciando il passato per focalizzarsi unicamente sul presente, ad una studiata e diplomatica attività politica capace di gestire equilibri internazionali delicatissimi, al momento sembra essere preferita una ‘politica delle pacche sulle spalle’ con esibite amicizie condite da gestualità talvolta imbarazzanti (come il famoso baciamano a Gheddafi) spacciate per innocenti esibizioni di guasconeria. Una gestione politica di questo tipo però se può reggere in tempi di quiete difficilmente regge in periodi di crisi – i nodi allora vengono al pettine e, al momento l’Italia sembra molto ‘annodata’ per una serie di ‘problemi collaterali’: le amicizie ‘difficili’ e l’invasione di profughi.
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Pasqua 2011: un mare di croci

La cronaca di questo primo mese di primavera ci ha consegnato con raccapricciante evidenza una verità che sapevamo già, anche se ha sempre fatto comodo dimenticarla. Il Mediterraneo è un mare di croci: un cimitero di morti senza nome. Non solo perché custodisce i caduti di innumerevoli guerre, che riempiono i libri di storia. Da anni è il grembo che accoglie migliaia di viaggiatori della speranza, che mai hanno toccato terra. La Caritas ne stima dai 15 ai 20mila. Anche san Paolo fu naufrago nel mediterraneo, non molto lontano dalle coste che oggi respingono i barconi.
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Lettera degli allievi di don Milani al presidente Napolitano

Questo è il testo della lettera che gli allievi di don Lorenzo Milani hanno indirizzato all'attenzione del Presidente della Repubblica. Il testo è pubblicato sul sito www.altreconomia.it attraverso il quale è possibile aderire all'appello.


Lettera aperta al Presidente della Repubblica
on. Giorgio Napolitano

11 Aprile 2011

Signor Presidente,

lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale che lei rappresenta.
Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di Barbiana". Benchè nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori.

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Referendum sull'acqua: appello alle comunità cristiane - di Alex Zanotelli

“Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto in questa terza domenica di Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
“Dateci da bere!; gridano oggi milioni di impoveriti. In un Pianeta , dove la popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!” , diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà:”Avevo sete….e non mi avete dato da bere!.”
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La Libia e la guerra, antitesi di umanità

di Valentina Bartolucci

Negli ultimi giorni si è discusso molto a proposito dell'intervento in Libia, le sue ripercussioni sulla politica mondiale e gli scenari futuri. Un intervento militare largamente giustificato per ragioni umanitarie. Un intervento necessario per fermare il dittatore mostro che reprime il suo stesso popolo in un bagno di sangue. Per porre freno al delirio del Raìs, l'Occidente è passato, usando un'espressione felice della De Gregorio, “dal baciamano ai Tornado. L'amico Gheddafi, in una frazione di secondo, è diventato un nemico” (21 marzo 2011). L'alleato si trasforma dunque in un batter d'occhio nel tiranno sanguinario da reprimere con ogni mezzo, nell'essenza stessa del male che l'Occidente ancora una volta deve estirpare.
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«L’Italia s’è desta». Forse che sì! Forse che no? di Paolo Farinella, prete

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Per questo principio molti giovani ventenni hanno dato la vita, hanno consumato la loro giovinezza diventando adulti in un batter d’ali. Il risultato di tanto sacrificio, dolore e morti che ancora oggi popolano le nostre case è di ritrovarci non in una repubblica, ma in un sultanato, dove un pazzo malavitoso manipola prostitute nominate assessori e che si vantano di potere rinunciare a due mila euro pur di restare a vicino casa. Le frequentatrici della casa di prostituzione del presidente del consiglio, aspirano a cariche pubbliche perché così il padrone le può usare e buttare, a spese degli Italiani, più di un terzo degli quali  ancora lo appoggiano nonostante abbia violentato le loro figlie e indotto le nipoti minorenni a prostituirsi e a mentire anche sotto giuramento. Ricco/ladro, potente/impotente e scellerato/spergiuro individuo che si crede un «dio», mentre le stesse ragazze che lo divertono lo rendono ridicolo e pietoso.
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Honduras, il reality show e la dittatura

Altreconomia lancia un appello all'Isola dei famosi, che tra un mese torna ai Cayos Cochinos. Verrà inviato alla dirigenza della Rai ed alle più alte cariche dello Stato.

L'Isola dei famosi torna in Honduras a venti mesi dal Colpo di Stato, mentre il Paese centroamericano soffre la repressione di un governo non democratico. La rivista Altreconomia promuove un appello in vista dell'inizio della trasmissione, con l'obiettivo di portare in prima serata su Rai2 la realtà che vive la popolazione honduregna, una realtà che rischia di venir distorta dalle immagini di cartolina che entreranno nelle nostre casa dai teleschermi. “Da lunedì 14 febbraio le isole dei Cayos Cochinos, al largo della costa del Paese centroamericano, tornano ad ospitare 'l'Isola dei famosi'. Lo scorso anno il circo del reality show, prodotto da Magnolia e trasmesso da Rai2, si era dovuto sposta re in Nicaragua per cause di forza maggiore: il colpo di Stato che il 28 giugno 2009 aveva deposto ed espulso il presidente costituzionalmente eletto Manuel Zelaya -si legge nell'appello, che potete leggere integralmente sul sito di Altreconomia-. Tornare in Honduras, oggi, significa riconoscere che nel Paese c'è democrazia, e tranquillizzare al contempo i cittadini italiani, che potranno considerare nuovamente le spiagge e le isole di Honduras tra i 'paradisi tropicali' da raggiungere per godersi le meritate vacanze”.
Nell'appello si elencano alcune notizie relative all'Honduras che i media italiani hanno mancato di raccontare a partire dal 28 giugno 2009: “Non sanno, i dirigenti di Rai e Magnolia, che l'Honduras non è ancora stato reintegrato nell'Organizzazione degli Stati americani e che numerosi Paesi continuano a ritenere totalmente illegittimo l’attuale governo; non sanno che l'ex presidente della Repubblica, Manuel Zelaya, non è ancora potuto rientrare nel Paese; non sanno che il Fronte nazionale di resistenza popolare ha raccolto oltre 1,3 milioni di firme (più della metà degli aventi diritto al voto, su una popolazione di meno di 8 milioni di persone) per chiedere la convocazione di un'Assemblea popolare costituente per riscrivere la Costituzione del Paese; non sanno che nel corso del 2010, in Honduras, sono stati assassinati 10 giornalisti; non sanno che, a pochi chilometri dalle isole dei Cayos Cochinos, nella regione del Bajo Aguan, si è realizzata nelle ultime settimane una vasta operazione di repressione nei confronti dei movimenti contadini, ad opera di militari e paramilitari al soldo dell’oligarchia locale, che hanno lasciato sul terreno numerosi cadaveri e almeno 5mila persone senza casa”.
Tra tre settimane, a sette giorni dall'avvio della trasmissione, l'appello, con l'elenco di tutte le adesioni, verrà inoltrato ai presidenti della Camera e del Senato, della Commissioni esteri di Camera e Senato, al presidente del Consiglio di sorveglianza della Rai, al direttore di Rai2.
Leggi
qui l'appello. Le adesioni all'indirizzo appelloisola2011@altreconomia.it

Per informazioni e interviste: Luca Martinelli - Altreconomia, tel. 02-89.91.98.90 - cell.: 349-86.86.815,
luca@altreconomia.it - http://www.altreconomia.it

Se Bagnasco fa politica, di Paolo Flores D'Arcais

Moralmente parlando, siamo al governo Berlusconi-Scilipoti. Politicamente, siamo al governo dei tre B: Berlusconi, Bossi e Bagnasco. Sua Eminenza, infatti, qualche istante dopo il voto-mercimonio con cui a Montecitorio Berlusconi aveva evitato la sfiducia, già avvertiva l’impellente stimolo di incensarlo così: “Ripetutamente gli italiani si sono espressi con un desiderio di governabilità. Questa volontà, questo desiderio espresso in modo chiaro e democratico, deve essere da tutti rispettato e da tutti perseguito con buona volontà ed onestà”. Il più lurido mercato delle vacche cui sia stato dato assistere nel Parlamento italiano viene così santificato dal presidente della Conferenza episcopale, che parla evidentemente a nome di tutti i vescovi italiani.
Cosa c’entrino “buona volontà e onestà” con lo sfacciato acquisto “un tanto al chilo”, prolungato urbi et orbi lungo tutto un mese, di uomini e donne che dovrebbero rappresentare la nazione, lo sa solo Iddio. Con questo ultimo “endorsement” al caro amico di Putin e Gheddafi, la Chiesa gerarchica ha toccato lo zenit nel suo pellegrinaggio di ritorno al costantinismo, calpestando tutte le aperture di laicità del Concilio Vaticano II e del “Papa buono” Giovanni XXIII.
In uno dei passi più noti del Vangelo (Luca, 16,13), Gesù di Galilea condanna l’avidità di ricchezze con il definitivo “voi non potete servire Dio e Mammona”, e in Italia non c’è nessuno che – con decenni di tetragona coerenza nei comportamenti pubblici e privati – abbia dimostrato di rappresentare e incarnare i (dis)valori di Mammona meglio del signor Berlusconi da Arcore. Ma al capo dei vescovi italiani, la smisurata ed esibita corruzione del potere e del danaro, imposta dal malgoverno di regime come supremo criterio di valutazione morale, sembra invece rappresentare un giulebbe di onestà e buona volontà. Non è possibile credere che tutta la Chiesa italiana condivida tanto oltranzismo filo-berlusconiano. Certo, ci sono i “preti in prima linea”, che hanno il coraggio di condannare il “pranzo dell’ignominia con Berlusconi” e lo “scandalo della gerarchia cattolica che si è inginocchiata alla mensa della corruzione, ha offerto corruttele e in cambio ha ricevuto soldi di peccato, leggi arraffa” per concludere con un “Bagnasco, Bertone, Ruini. Liberaci, o Signore!” (don Paolo Farinella). Ma anche nella Chiesa gerarchica, tra i vescovi, possibile che i tanti che in privato sussurrano gli stessi giudizi, abbiano deciso di ridursi a una volontaria “Chiesa del silenzio”?

Nessun salvacondotto a Berlusconi, solo la Legge - di Paolo Farinella, prete

Genova, 13 novembre 2010 – Scorrendo i giornali sembra ventilarsi una ipotesi che se fosse vera, ma credo che la «grande ammucchiata» l’abbia già deciso, sarebbe la negazione di vent’anni di lotta contro il berlusconismo e la morte definitiva del concetto stesso di «Diritto». Se il Pd sta a questo gioco perverso e a questa soluzione tragica, è meglio che vada a ibernarsi al polo nord.
L’ipotesi è: per convincere Berlusconi a farsi da parte e a rassegnare le dimissioni per permettere alla destra berlusconista  e finiana di fare un nuovo governo con un programma di destra, appoggiato dagli stessi berlusconisti (con Berlusocni dietro le quinte), gli si confeziona un salvacondotto definitivo, per cui anche se non è più presidente del consiglio «si slava dai tribunali» e se ne può andare a spasso come se niente fosse stato. Berlusconi, imputato di reati gravissimi commessi da cittadino senza incarichi politici, è assolto dalla politica, buttando al macero codici di procedura, sentenze della Corte e la stessa carta straccia della Costituzione.
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Bagnasco apre la cattedrale, ma per gli operai non c’è spazio - di Paolo Farinella, prete

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 14 novembre 2010, p. XXII]
 
Il cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova ha avuto una bella idea con l’iniziativa «Cattedrale Aperta», un programma di tre incontri a cavallo di due anni (autunno-inverno) con i quali si raggiungono due obiettivi di sicuro: aprire la Cattedrale di sera, riempiendola con un migliaio di persone (cosa non facile a Genova) e fare riflettere su temi discussi e non banali (Esistenza di Dio e le questioni inerenti, Etica, Laicità, Libertà e Verità ) che attirano uomini e donne del nostro tempo, asfittico e superficiale. L’idea in verità non è nuova perché da oltre 20 anni a Milano il cardinale Carlo Maria Martini aveva istituito la «Cattedra dei non credenti» dalla quale ci confrontavano modi diversi di intendere, di riflettere e di vivere: il credente e l’ateo, l’etica cristiana e quella laica, ecc.). A Milano vi era confronto, ricerca per capire, spazio per i dubbi. A Genova no. Vediamo perché.
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Sfide per Dilma Rousseff, di Leonardo Boff

Celebriamo con allegria la vittoria di Dilma Rousseff. E non possiamo non essere soddisfatti anche per la sconfitta di  José Serra che non ha meritato di vincere queste elezioni, dato il livello indecente della sua campagna (anche se  eccessi ci sono stati da entrambe le parti). I vescovi conservatori che, contro la CNBB, si sono posti fuori dal gioco democratico e hanno manipolato la questione della depenalizzazione dell'aborto, mobilitando perfino il Papa a Roma, così come i pastori evangelici rabbiosamente faziosi, sono rimasti delusi.
Dopo i festeggiamenti, è necessaria una riflessione pacata su cosa potrà essere il governo di Dilma Rousseff.
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I movimenti popolari e la vittoria di Dilma, di Pedro Carrano

Quale deve essere l’atteggiamento del movimento popolare e  sindacale e quali le questioni centrali da affrontare nel governo di Dilma, appena eletta presidente del paese? L’offensiva conservatrice che ha segnato le elezioni del 2010, le rivendicazioni di classe non realizzate durante il governo Lula e la base economica lasciata dall’attuale governo sono alcuni dei punti di partenza per le lotte dei movimenti sociali, secondo i loro leader.
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Il presidente buono del bonga-bonga, di Paolo Farinella, prete

Genova 29 ottobre 2010
 
Al presidente del consiglio dei ministri
Palazzo Chigi - Ufficio Bonga-bonga
00100 Roma
 Signor presidente
Venuto a sapere del suo sconfinato cuore mi rivolgo a lei per avere un aiuto che certamente non mi negherà. Nella conferenza stampa del 28 ottobre 2010, lei ha detto testualmente: «Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto», riferendosi a Karima Keyek, in arte Ruby, una marocchina, minorenne e accusata di furto e di non sappiamo ancora cos’altro. Lei ha telefonato o fatto telefonare alla questura e subito come d’incanto tutte le accuse sono cadute e la pulzella minorenne e marocchina è stata rilasciata, accompagnata dall’avvocato Luca Giuliante legale di Lele Mora e di Formigoni Roberto. Quando si dice che Dio li fa e loro si accoppiano per attrazione.
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L'Impero ordina, le colonie obbediscono

di Frei Betto e João Pedro Stédile (Jornal do Brasil – Rio de Janeiro 19 maggio 2010)

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, dalla quale le forze alleate uscirono vittoriose, il governo degli USA tentò di ricavare il massimo profitto dalla sua vittoria militare. Organizzò l’Assemblea delle Nazioni Unite con la direzione di un Consiglio di Sicurezza al quale partecipavano i cinque paesi più potenti, con potere di veto rispetto alle decisioni degli altri.
 
Impose il dollaro come moneta internazionale, sottomise l’Europa al Piano Marshall, di subordinazione economica, e installò più di 300 basi militari in Europa e Asia, i cui governi e media non alzano mai la voce contro “aggressione bianca”.
 
Non l’intero mondo fu sottomesso dalla Casa Bianca perché esisteva l’URSS per equilibrare la correlazione di forze. Contro di lei, gli USA condussero una guerra senza limiti, fino a sconfiggerla politicamente, militarmente e ideologicamente.
 
A partire dagli anni 90, il mondo restò sotto la totale egemonia del governo e del capitale statunitense, che passarono a imporre le loro decisioni a tutti i governi e popoli, trattati come vassalli coloniali.
 
Quando tutto pareva tranquillo nell’impero globale dominato dalla Zio Sam, ecco che sorgono resistenze. In America Latina, oltre a Cuba, altri popoli eleggono governi antimperialisti. In Medio Oriente, gli USA devono  organizzare invasioni militari per mantenere il controllo sul petrolio, sacrificando migliaia di vite di afgani, iracheni, palestinesi e pachistani.

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Padre Zanotelli: "La politica dovrebbe educare all'accoglienza"

di Floriana Bulfon

Padre Alex Zanotelli, da Trento al Sudan, passando per Verona, l’inferno di  Korogocho e il disagio del rione Sanità. Gli abbiamo spiegato che vorremmo parlare di migrazione, di paura, ma anche di un paese che non si sente razzista e che forse vorrebbe provare ad andare oltre la differenza verso il diverso.
Lui ha sorriso e ha detto «non ci può essere umanità se non al plurale».

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Gino Strada: crimini di guerra in Afghanistan

di Luca Galassi, da Peacereporter.net

Il fondatore di Emergency conferma quanto dichiarato su RaiTre. Interpellanza del Pd sulla sua denuncia.

Gino Strada conferma le dichiarazioni sui crimini di guerra in Afghanistan. L'interpellanza del Pd? "Un buon segnale, ma dal quale mi aspetto ben poco".
Trentasei deputati del Partito Democratico hanno presentato un'interpellanza parlamentare per chiedere al governo 'chiarezza' sulla denuncia del fondatore di Emergency, Gino Strada. Intervenendo domenica alla trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa", il chirurgo ha detto che nel cuore della zona dei bombardamenti in Afghanistan le forze dell'Isaf impediscono sistematicamente e intenzionalmente ai feriti di raggiungere gli ospedali attraverso il blocco di macchine e ambulanze, rifiutando di prendere in considerazione ogni proposta di apertura di un corridoio umanitario per l'evacuazione dei feriti. Una condotta che Strada ha bollato come "crimine di guerra da portare davanti alla Corte penale internazionale, in quanto contrario a tutte le convenzioni sull'assistenza dei feriti nei conflitti armati".
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