Il presidente buono del bonga-bonga, di Paolo Farinella, prete
01/11/10 14:44 Categoria Opinioni
Genova 29 ottobre 2010
Al presidente del consiglio dei ministri
Palazzo Chigi - Ufficio Bonga-bonga
00100 Roma
Signor presidente
Venuto a sapere del suo sconfinato cuore mi rivolgo a lei per avere un aiuto che certamente non mi negherà. Nella conferenza stampa del 28 ottobre 2010, lei ha detto testualmente: «Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto», riferendosi a Karima Keyek, in arte Ruby, una marocchina, minorenne e accusata di furto e di non sappiamo ancora cos’altro. Lei ha telefonato o fatto telefonare alla questura e subito come d’incanto tutte le accuse sono cadute e la pulzella minorenne e marocchina è stata rilasciata, accompagnata dall’avvocato Luca Giuliante legale di Lele Mora e di Formigoni Roberto. Quando si dice che Dio li fa e loro si accoppiano per attrazione.
Sig. presidente,
le segnalo due carcerati, uno napoletano e l’altro marocchino che stanno per lasciare il carcere dove hanno scontato la pena perché nessuno ha telefonato in questura all’epoca dei fatti e, peggio per loro, non erano minorenni e nipoti di Mubarak. Per rispetto della privacy non rivelo i nomi, ma lei potrà fare riferimento a me. Se il suo interessamento, come sono sicuro, andrà in porto, le farò avere anche moltissimi altri nomi di carcerati sia italiani che marocchini e – perché no? – senegalesi, indiani, sudanesi, latinoamericani, romeni, lituani, polacchi, ecc. ecc.
Lei, con il suo buon cuore non potrebbe fare una telefonata a Masi, a Confalonieri, a Lele Mora, ad Anemone, all’Impregilo, a suo fratello Paoletto per trovare intanto a questi due miei «raccomandati» un lavoro e anche un domicilio? Questi ragazzi si accontentano di qualsiasi soluzione purché gli permetta di vivere. Purtroppo non sono disposti a frequentare il «letto di Putin» perché sono avversi radicali del comunismo e dicono che Putin è veramente un comunista antidemocratico. Lei, però, con il suo buon cuore, saprà passare sopra a queste debolezze ideologiche perché se lei li sistemerà con una telefonata adeguata, piano, piano, lemme, lemme, chissà, forse un giorno si ravvederanno e potrebbero anch’essi partecipare al «bonga-bonga».
Sig presidente,
siccome c’è una legge, varata dal suo governo e voluta da lei e da Bossi/Fini/Maroni, che punisce gli immigrati, specialmente africani – e io non voglio che lei infranga un solo comma di qualsiasi legge – il suo ministro spray, Frattini, potrebbe chiedere a Mohammed VI, re del Marocco, se non li facciamo passare per suoi lontani cugini? In questo modo salviamo la legge contro gli immigrati e il suo buon cuore può fare una ottima azione da statista quale lei è. Pensi un po’! L’Italia governata dal re del bongo-bongo: le marocchine che lo incontrano fanno bingo! La prego solo di non farne cenno al suo amico Bossi/Maroni, altrimenti l’accoppiata maliziosa sarebbe capace di mandare la polizia e i miei «protetti», ormai che suoi «beneficati», resterebbero ancora in carcere per molto tempo. Lei lo sa bene che gli invidiosi Maroni/Bossi/Trota, graziosamente farebbero sparare agli immigrati che si azzardassero a venire in Italia a togliere il pane di bocca ai nostri figli, anzi ai nostri nonni, vista l’età media della popolazione.
In attesa di un suo interessamento, porgo cordiali saluti e la prego di accettare la mia professione di fede in lei che è la persona di buon cuore più buona del mondo. Oh, come siamo fortunati noi in Italiana ad averla come principe del bonga-bonga! Siamo tutti da invidiare! Se dovesse passare per Genova, mi avverta per organizzarle un veloce e simpatico, ma trionfale Bonga-bonga a cui inviterei le autorità civili, militari e religiose. E’ il minimo che potrei fare per lei che è così buono, espressione genuina e limpida del partito dell’amore, anche con minorenni! Che genio! Che originale! Che birichino! Sua mamma potrebbe essere orgogliosa di lei, così devoto al santo padre e agli eminentissimi cardinali che hanno già trovato il contesto giusto perché lei possa tranquillamente violentare le minorenni, marocchine e italiane non importa, purché minorenni pronte per la santa carriera a sacrificare quello che resta della propria verginità sull’altare del drago affamato di giovani carni. Come è buono, lei! Quasi, quasi mi commuovo davanti a tanta tenerezza!
Mi saluti, per favore, il suo devoto poeta, Sandro Bondi, uomo di elevata cultura: sta chiudendo i teatri per sviluppare le esperienze internazionali, nazionali e anche personali del bonga-bonga per tutti. Che carino, lui! Dove lo trova un altro come lui? Nemmeno nel paese del Bonga-bonga.
Paolo Farinella, prete
Al presidente del consiglio dei ministri
Palazzo Chigi - Ufficio Bonga-bonga
00100 Roma
Signor presidente
Venuto a sapere del suo sconfinato cuore mi rivolgo a lei per avere un aiuto che certamente non mi negherà. Nella conferenza stampa del 28 ottobre 2010, lei ha detto testualmente: «Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto», riferendosi a Karima Keyek, in arte Ruby, una marocchina, minorenne e accusata di furto e di non sappiamo ancora cos’altro. Lei ha telefonato o fatto telefonare alla questura e subito come d’incanto tutte le accuse sono cadute e la pulzella minorenne e marocchina è stata rilasciata, accompagnata dall’avvocato Luca Giuliante legale di Lele Mora e di Formigoni Roberto. Quando si dice che Dio li fa e loro si accoppiano per attrazione.
Sig. presidente,
le segnalo due carcerati, uno napoletano e l’altro marocchino che stanno per lasciare il carcere dove hanno scontato la pena perché nessuno ha telefonato in questura all’epoca dei fatti e, peggio per loro, non erano minorenni e nipoti di Mubarak. Per rispetto della privacy non rivelo i nomi, ma lei potrà fare riferimento a me. Se il suo interessamento, come sono sicuro, andrà in porto, le farò avere anche moltissimi altri nomi di carcerati sia italiani che marocchini e – perché no? – senegalesi, indiani, sudanesi, latinoamericani, romeni, lituani, polacchi, ecc. ecc.
Lei, con il suo buon cuore non potrebbe fare una telefonata a Masi, a Confalonieri, a Lele Mora, ad Anemone, all’Impregilo, a suo fratello Paoletto per trovare intanto a questi due miei «raccomandati» un lavoro e anche un domicilio? Questi ragazzi si accontentano di qualsiasi soluzione purché gli permetta di vivere. Purtroppo non sono disposti a frequentare il «letto di Putin» perché sono avversi radicali del comunismo e dicono che Putin è veramente un comunista antidemocratico. Lei, però, con il suo buon cuore, saprà passare sopra a queste debolezze ideologiche perché se lei li sistemerà con una telefonata adeguata, piano, piano, lemme, lemme, chissà, forse un giorno si ravvederanno e potrebbero anch’essi partecipare al «bonga-bonga».
Sig presidente,
siccome c’è una legge, varata dal suo governo e voluta da lei e da Bossi/Fini/Maroni, che punisce gli immigrati, specialmente africani – e io non voglio che lei infranga un solo comma di qualsiasi legge – il suo ministro spray, Frattini, potrebbe chiedere a Mohammed VI, re del Marocco, se non li facciamo passare per suoi lontani cugini? In questo modo salviamo la legge contro gli immigrati e il suo buon cuore può fare una ottima azione da statista quale lei è. Pensi un po’! L’Italia governata dal re del bongo-bongo: le marocchine che lo incontrano fanno bingo! La prego solo di non farne cenno al suo amico Bossi/Maroni, altrimenti l’accoppiata maliziosa sarebbe capace di mandare la polizia e i miei «protetti», ormai che suoi «beneficati», resterebbero ancora in carcere per molto tempo. Lei lo sa bene che gli invidiosi Maroni/Bossi/Trota, graziosamente farebbero sparare agli immigrati che si azzardassero a venire in Italia a togliere il pane di bocca ai nostri figli, anzi ai nostri nonni, vista l’età media della popolazione.
In attesa di un suo interessamento, porgo cordiali saluti e la prego di accettare la mia professione di fede in lei che è la persona di buon cuore più buona del mondo. Oh, come siamo fortunati noi in Italiana ad averla come principe del bonga-bonga! Siamo tutti da invidiare! Se dovesse passare per Genova, mi avverta per organizzarle un veloce e simpatico, ma trionfale Bonga-bonga a cui inviterei le autorità civili, militari e religiose. E’ il minimo che potrei fare per lei che è così buono, espressione genuina e limpida del partito dell’amore, anche con minorenni! Che genio! Che originale! Che birichino! Sua mamma potrebbe essere orgogliosa di lei, così devoto al santo padre e agli eminentissimi cardinali che hanno già trovato il contesto giusto perché lei possa tranquillamente violentare le minorenni, marocchine e italiane non importa, purché minorenni pronte per la santa carriera a sacrificare quello che resta della propria verginità sull’altare del drago affamato di giovani carni. Come è buono, lei! Quasi, quasi mi commuovo davanti a tanta tenerezza!
Mi saluti, per favore, il suo devoto poeta, Sandro Bondi, uomo di elevata cultura: sta chiudendo i teatri per sviluppare le esperienze internazionali, nazionali e anche personali del bonga-bonga per tutti. Che carino, lui! Dove lo trova un altro come lui? Nemmeno nel paese del Bonga-bonga.
Paolo Farinella, prete