È morto Egidio Brunetto, del MST
01/12/11 09:15 Categoria Notizie
È con un sentimento di profonda tristezza e di grande dolore che diamo notizia della perdita del compagno Egidio Brunetto, dirigente del MST che lavorava nel Matto Grosso del Sud.
È morto in un incidente sulla strada MS 164 (che collega il comune di Maracaju a Ponta Porã, alla frontiera con il Paraguay), lunedì pomeriggio (28/11), mentre stava andando nell’insediamento Itamaraty.
Egídio è stata una persona molto speciale. Figlio di contadini senza terra, ha lavorato fin da bambino nei campi e, sempre molto attento e sensibile alle ingiustizie, si è impegnato nella pastorale della terra nella regione di Xanxerê, nello stato di Santa Catarina, diventando poi, negli anni 80 un militante del MST.
Da allora ha contribuito ad organizzare il Movimento in tutto il paese e ha partecipato alle lotte dei lavoratori rurali per la terra, per la Riforma Agraria e per le trasformazioni sociali.
Militante esemplare, si preoccupava sempre dei problemi di ogni militante, è stata una persona generosa e solidale con tutti.
Egidio ha impugnato la bandiera dell’internazionalismo e della solidarietà con le lotte dei popoli e della classe lavoratrice.
E’ stato responsabile delle relazioni del Movimento con le organizzazioni contadine dell’America Latina e del resto del mondo.
E’ stato tra i fondatori di Via Campesina internazionale.
Il MST e il popolo brasiliano perdono un grande compagno e un essere umano esemplare, un guerriero Senza Terra che ha viaggiato nel mondo, costruendo alleanze con la classe lavoratrice.
Il grande compagno Egidio ci lascia molti begli esempi di vita che ci stimoleranno a proseguire sulla strada che ci ha indicato.
Con molto dolore
La Direzione Nazionale del MST
INTERVISTA AD EGIDIO BRUNETTO SULLA CONGIUNTURA DEL MST A 25 ANNI DALLA NASCITA
(Sarandi, Rio Grande do Sul, gennaio 2009)
Negli ultimi 10 anni la base sociale del MST è molto cambiata. Ci sono persone venute dalle città, magari di famiglia contadina ma che hanno svolto altre attività, per esempio il venditore ambulante. Chi torna alla terra dopo aver svolto una attività come questa, ha l’abitudine di mercantilizzare tutto, non ha la pazienza di aspettare. Quindi c’è un problema di formazione molto grande.
È importante lavorare negli insediamenti, per esempio coinvolgendo i 700.000 giovani che ne fanno parte.
MA È ANCHE IMPORTANTE COSTRUIRE NUOVI ACCAMPAMENTI
Jaime Amorim ha parlato dell’importanza di rilanciare il fronte di massa. BISOGNA FORMARE MOLTE PERSONE NUOVE, MANCANO I QUADRI. Ci sono stati, come il Mato Grosso o Bahia dove è molto facile creare grandi nuovi accampamenti (soprattutto con tante persone che perdono il lavoro) nonostante la Borsa Famiglia che induce alla smobilitazione. Nel Mato Grosso sono anche stati provati accampamenti aperti con gente che vive in città e va là soltanto nel fine settimana e alle riunioni. Certo non è la stessa cosa, ma può essere utile in alcune circostanze.
Oggi la gente nuova da coinvolgere, più che i sindacalisti (sempre più deboli) o i preti (sempre più conservatori) la trovano gli insediati e gli accampati.
Ci vuole molta più gente nuova nel MST anche a livello di dirigenti, gente che si occupi degli accampamenti e della riorganizzazione degli insediamenti. Certo il problema è anche economico, perché le persone possano lavorare hanno bisogno di un minimo di rimborso spese e di mezzi di locomozione.
È morto in un incidente sulla strada MS 164 (che collega il comune di Maracaju a Ponta Porã, alla frontiera con il Paraguay), lunedì pomeriggio (28/11), mentre stava andando nell’insediamento Itamaraty.
Egídio è stata una persona molto speciale. Figlio di contadini senza terra, ha lavorato fin da bambino nei campi e, sempre molto attento e sensibile alle ingiustizie, si è impegnato nella pastorale della terra nella regione di Xanxerê, nello stato di Santa Catarina, diventando poi, negli anni 80 un militante del MST.
Da allora ha contribuito ad organizzare il Movimento in tutto il paese e ha partecipato alle lotte dei lavoratori rurali per la terra, per la Riforma Agraria e per le trasformazioni sociali.
Militante esemplare, si preoccupava sempre dei problemi di ogni militante, è stata una persona generosa e solidale con tutti.
Egidio ha impugnato la bandiera dell’internazionalismo e della solidarietà con le lotte dei popoli e della classe lavoratrice.
E’ stato responsabile delle relazioni del Movimento con le organizzazioni contadine dell’America Latina e del resto del mondo.
E’ stato tra i fondatori di Via Campesina internazionale.
Il MST e il popolo brasiliano perdono un grande compagno e un essere umano esemplare, un guerriero Senza Terra che ha viaggiato nel mondo, costruendo alleanze con la classe lavoratrice.
Il grande compagno Egidio ci lascia molti begli esempi di vita che ci stimoleranno a proseguire sulla strada che ci ha indicato.
Con molto dolore
La Direzione Nazionale del MST
INTERVISTA AD EGIDIO BRUNETTO SULLA CONGIUNTURA DEL MST A 25 ANNI DALLA NASCITA
(Sarandi, Rio Grande do Sul, gennaio 2009)
Negli ultimi 10 anni la base sociale del MST è molto cambiata. Ci sono persone venute dalle città, magari di famiglia contadina ma che hanno svolto altre attività, per esempio il venditore ambulante. Chi torna alla terra dopo aver svolto una attività come questa, ha l’abitudine di mercantilizzare tutto, non ha la pazienza di aspettare. Quindi c’è un problema di formazione molto grande.
È importante lavorare negli insediamenti, per esempio coinvolgendo i 700.000 giovani che ne fanno parte.
MA È ANCHE IMPORTANTE COSTRUIRE NUOVI ACCAMPAMENTI
Jaime Amorim ha parlato dell’importanza di rilanciare il fronte di massa. BISOGNA FORMARE MOLTE PERSONE NUOVE, MANCANO I QUADRI. Ci sono stati, come il Mato Grosso o Bahia dove è molto facile creare grandi nuovi accampamenti (soprattutto con tante persone che perdono il lavoro) nonostante la Borsa Famiglia che induce alla smobilitazione. Nel Mato Grosso sono anche stati provati accampamenti aperti con gente che vive in città e va là soltanto nel fine settimana e alle riunioni. Certo non è la stessa cosa, ma può essere utile in alcune circostanze.
Oggi la gente nuova da coinvolgere, più che i sindacalisti (sempre più deboli) o i preti (sempre più conservatori) la trovano gli insediati e gli accampati.
Ci vuole molta più gente nuova nel MST anche a livello di dirigenti, gente che si occupi degli accampamenti e della riorganizzazione degli insediamenti. Certo il problema è anche economico, perché le persone possano lavorare hanno bisogno di un minimo di rimborso spese e di mezzi di locomozione.